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lunedì 20 agosto 2012

Una Passione Tranquilla - Helen Simonson



Titolo: Una passione tranquilla
Titolo Originale: Major Pettigrew's Last Stand
Autore: Helen Simonson
Traduttore: L. Prandino
Editore: Piemme
Pagine: 486
Data di pubblicazione: 26 Aprile 2011
ISBN:  9788856610338
Prezzo: 19.50 €

Sinossi:

Ernest Pettigrew, ex maggiore dell'esercito britannico, è un uomo tutto d'un pezzo. Non perde tempo in frivolezze, né in inutili chiacchiere di paese. Ama la vita tranquilla, retta da valori solidi e intramontabili: decoro, senso del dovere e una tazza di tè fatto come Dio comanda. Ma la morte del fratello sembra aprire una breccia nel suo cuore, ed è allora che si abbandona all'amicizia per Jasmina Ali: la signora di origini pachistane che gestisce l'emporio del villaggio. Ad accomunarli non è solo lo stato civile (sono entrambi vedovi), ma anche la passione per la lettura. E così, il tè della domenica pomeriggio nella biblioteca del maggiore Pettigrew diventa ben presto un appuntamento fisso, atteso con trepidazione per tutta la settimana. Letto da Mrs Ali, Kipling è tutta un'altra cosa. Tuttavia, quando dalle amabili chiacchierate sui libri preferiti si accende qualcosa di più di una semplice amicizia, l'insolita coppia si ritrova al centro dei pettegolezzi e dei pregiudizi della piccola comunità di campagna. Perché, anche se Mrs Ali è nata a Cambridge e non si è mai spinta più in là dell'Isola di Wight, agli occhi di quel mondo chiuso resta sempre una straniera. Per non parlare del biasimo delle rispettive famiglie. A quel punto, starà al maggiore Pettigrew scegliere se piegarsi sobriamente alle tradizioni o combattere un'ultima, decisiva battaglia. Ma stavolta in nome dell'amore. 

Sono sincera, non so bene cosa scrivere in questa recensione. Non perché il libro non mi sia piaciuto, solo che, evidentemente, non mi ha lasciato molto.
Eppure qualcosa bisogna dire e quindi comincio dicendo che l’ambientazione inglese mi ha ricordato molto la mia amata Agatha Christie e questo un punto in più al romanzo lo ha dato di sicuro.
La storia narra dell’amore che nasce piano piano tra maggiore Pettigrew e Mrs. Ali, una signora indiana che gestisce l’emporio del paese.
Entrambi sono ormai vedovi da tempo e la loro amicizia nasce, per caso, una mattina quando il maggiore, che ha appena ricevuto la notizia della morte del fratello, esce di casa per ritirare la spesa che di solito consegna il nipote della signora Ali. Quella mattina, però, è lei che si trova davanti alla porta del signor Pettigrew e che lo vede sbiancare e quasi svenire per lo stress causatogli dalla triste notizia; la donna si offre così di accompagnarlo in casa e di preparargli un tè.
Si sa, da cosa nasce cosa, soprattutto se i cuori delle persone coinvolte sono pronti a ricevere nuovamente amore e se ci si mette di mezzo un libro.
In mezzo non mancano i disagi relativi al testamento del fratello, i pensieri che crea il figlio un po’ ribelle al maggiore e le chiacchiere del paese perché è impensabile per un uomo inglese provare qualcosa per una donna indiana!

Anche se il riassunto è un po’ semplicistico, si capisce che la storia in sé è ben costruita e devo dire che, pur parlando di amore, la trama è originale. Però non lo so, qualcosa mi ha lasciata un po’ così, anche se non riesco ad identificare per bene cosa sia quel qualcosa. Forse ha contribuito la lentezza con cui scorre il libro che, seppur adatta e necessaria alla storia, poco si addice alla mia voglia di sapere cosa succede e come va a finire.
Ho apprezzato molto il tipico humor inglese del maggiore che, con eleganza e finezza, dice a tutti le cose che pensa anche se, non sempre, i suoi interlocutori colgono l’ironia di fondo.
Infine, davvero delizioso il finale e, nel complesso, molto tenera e dolce tutta la storia.


4 commenti:

  1. Quindi, come piace dire a me... è un libro da nì? :P

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  2. Sì, esattamente. E' un libro da nì, più tendente al sì che al no, ma non del tutto sul sì :P

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  3. lo sto leggendo e, pur trovandolo ben scritto e anche ironico e garbato, devo dire che, cosa che non faccio mai, per andare avanti son costretta a saltare delle pagine che trovo noiosissime (come la storia del doppio fucile, la trovo inutilmente prolissa). Sì, forse sarebbe stato un ottimo romanzo se l'editor fosse stato più spietato con la cosiddetta "asciugatura" finale

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    1. Concordo pienamente. Anch'io ho avuto la tentazione di saltare le pagine alcune volte, causa lentezza estrema del racconto. E' un bel libro, scritto davvero bene, però ha questo difetto di essere eccessivamente lento.
      Forse, come dici tu, era necessario qualche aggiustamento in più, anche se drastico.

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