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lunedì 17 novembre 2014
martedì 11 novembre 2014
Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop
"E' buffo come da bambini si pensi che il tempo non passerà mai; poi, dal momento in cui si raggiungono i vent'anni passa svelto come un rapido per Memphis. Io credo che succeda a tutti: la vita ti scivola addosso. Di sicuro è successo a me. Un giorno ero una bambina e il giorno dopo ero una donna adulta, con il petto e con i peli non dico dove. E nel frattempo non mi ero accorta di nulla."
Questo libro è favoloso. Non ho visto il film, ma ho sempre avuto il desiderio di leggere il romanzo soltanto perchè il titolo era semplicemente curioso. E infatti la storia si è rivelata come prevista: una ventata di freschezza e di gioia, seppur contornata dai dolori che accompagnano l'esistenza umana. E' la storia di Idgie, Ruth e del loro Caffè, che tiene a galla un paese intero come quello di Whistle Stop.
Grazie alla forza d'animo di Idgie, alla gentilezza di Ruth, alla decisione di Sipsey, alla presenza rassicurante di Big George e via dicendo, Whistle Stop riesce a sopravvivere alla vita, che a volte non lascia scampo se non si ha qualcuno su cui contare.
Ho adorato il modo in cui Fannie Flag riesce a far amare al lettore ogni più piccolo dettaglio del mondo che crea, e anche io alla fine mi sono sentita un po' Evelyn Couch, donna spenta e quasi sul baratro del non ritorno. Sono risorta dalle mie ceneri grazie alla simpatia di Ninny Threadgood e soprattutto grazie anche alla sua saggezza.
Perchè Evelyn è un po' tutti noi: arrivata a un certo punto della sua vita, si rende conto che ora, dopo due figli e un marito che le risulta praticamente estraneo, non c'è più niente per cui valga la pena lottare.
Perchè lei, che è sempre stata educata, che non ha fatto questo né quello perchè è sbagliato e non si fa, che non ha perso la verginità prima del matrimonio, che non ha mai detto una parolaccia per non urtare la sensibilità altrui, adesso ha degli istinti a dir poco omicidi. Non vuole più accettare di essere ciò che non è, o che forse è. Ma comunque non le piace.
E se non fosse per Ninny Threadgood, che riesce a farle capire che la vita può riservarle ancora qualcosa di buono, probabilmente Evelyn avrebbe già mollato la presa.
Grazie alla forza d'animo di Idgie, alla gentilezza di Ruth, alla decisione di Sipsey, alla presenza rassicurante di Big George e via dicendo, Whistle Stop riesce a sopravvivere alla vita, che a volte non lascia scampo se non si ha qualcuno su cui contare.
Ho adorato il modo in cui Fannie Flag riesce a far amare al lettore ogni più piccolo dettaglio del mondo che crea, e anche io alla fine mi sono sentita un po' Evelyn Couch, donna spenta e quasi sul baratro del non ritorno. Sono risorta dalle mie ceneri grazie alla simpatia di Ninny Threadgood e soprattutto grazie anche alla sua saggezza.
Perchè Evelyn è un po' tutti noi: arrivata a un certo punto della sua vita, si rende conto che ora, dopo due figli e un marito che le risulta praticamente estraneo, non c'è più niente per cui valga la pena lottare.
Perchè lei, che è sempre stata educata, che non ha fatto questo né quello perchè è sbagliato e non si fa, che non ha perso la verginità prima del matrimonio, che non ha mai detto una parolaccia per non urtare la sensibilità altrui, adesso ha degli istinti a dir poco omicidi. Non vuole più accettare di essere ciò che non è, o che forse è. Ma comunque non le piace.
E se non fosse per Ninny Threadgood, che riesce a farle capire che la vita può riservarle ancora qualcosa di buono, probabilmente Evelyn avrebbe già mollato la presa.
Leggere "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" è quasi catartico.
Da non perdere!
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