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mercoledì 22 agosto 2012

" La tregua" - Primo Levi






Titolo: La tregua
Autore: Primo Levi
Editore: ET scrittori
Anno di pubblicazione: 2005
Pagine: 278
Prezzo: 10 euro
ISBN: 9788806173852

Sinossi:

La tregua, seguito di Se questo è un uomo, è considerato da molti il capolavoro di Levi: diario del viaggio verso la libertà dopo l'internamento nel Lager nazista, questo libro, piú che una semplice rievocazione biografica, è uno straordinario romanzo picaresco. L'avventura movimentata e struggente tra le rovine dell'Europa liberata - da Auschwitz attraverso la Russia, la Romania, l'Ungheria, l'Austria fino a Torino - si snoda in un itinerario tortuoso, punteggiato di incontri con persone appartenenti a civiltà sconosciute, e vittime della stessa guerra: da Cesare, «amico di tutto il mondo», ciarlatano, truffatore, temerario ed innocente, al Moro di Venezia, il gran vecchio blasfemo che sembra uscito dall'Apocalisse, a Hurbineck, il bimbo nato ad Auschwitz, «che non aveva mai visto un albero», alle bibliche tradotte dell'Armata Rossa in disarmo.L'epopea di un'umanità ritrovata dopo il limite estremo dell'orrore e della miseria.

Ieri ho cominciato a leggere "La tregua". Chissà perchè lo riprendo in mano proprio ora, a distanza di tanti anni dalla lettura di "Se questo è un uomo", romanzo da sempre proposto dagli insegnanti delle classi superiori...
Lo sto leggendo con il consueto stupore che mi coglie quando leggo Primo Levi: leggendo la sua accuratissima prosa, si intuisce un grande scrittore e si pensa ad un romanziere... mentre Levi era di professione chimico.
Mi è tornato poi in mente un servizio visto in televisione tempo fa, sul ritorno dello scrittore nel campo di sterminio in cui fu internato fino alla fine della Guerra. Ve lo ripropongo. E vi consiglio questa lettura.

http://www.youtube.com/watch?v=gNrRSdJN4J8&feature=related

2 commenti:

  1. Grazie per aver condiviso il video su Primo Levi. E' una testimonianza toccante, chiara, limpida.

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  2. Doveva essere un uomo molto intelligente. Mi piace il suo modo garbato di parlare... Il fatto che riesca ad essere delicato con le parole nonostante l'argomento e la sofferenza, secondo me lo rende un gran signore.

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