Titolo: L'ultimo Catone
Titolo Originale: El Ùltimo Catòn
Autore: Matilde AsensiTraduttore: A. C. Crappi
Editore: BUR Biblioteca Unversale Rizzoli
Pagine: 483
Data di pubblicazione: 1 Febbraio 2008
ISBN: 9788817020305
Prezzo: 9.90 €
Sinossi:
Suor Ottavia Salina, massima autorità dell'Archivio segreto del Vaticano in fatto di paleografia, viene convocata dalle più alte gerarchie pontificie. E l'unica persona al mondo in grado di decifrare uno strano tatuaggio inciso sul cadavere di un etiope ritrovato sui monti della Grecia. Da questo enigma dipendono le sorti di tutte le Chiese cristiane. Viaggiando tra Roma, Ravenna, Gerusalemme, Atene, Costantinopoli, Alessandria e Antiochia, ovvero le sette città simbolo dei peccati capitali, e sottoponendosi a pericolose prove iniziatiche, Suor Ottavia, sempre affiancata dalla Guardia Svizzera Raspar Glauser-Roist e dall'archeologo Farag Boswell, riuscirà a venire a capo di un mistero lungo diciassette secoli: chi è l'ultimo Catone?
E questa volta la Asensi non mi ha delusa! Dopo Tutto sotto il cielo ho letto altri due
suoi libri in cerca della magia e del coinvolgimento che avevo provato nel
primo, ma nulla di fatto.
Questa volta invece è andata meglio, complice il periodo
estivo e la lettura leggera.
Il libro racconta di suor Ottavia, esperta di paleografia
presso gli Archivi Segreti Vaticani, che viene chiamata in causa quando in
Grecia trovato il corpo di uomo che ha sul corpo strani simboli che raffigurano
sette croci e le sette lettere dell’alfabeto greco che formano la parola stauros e cioè croce. Ottavia è l’unica
che può decifrare questi simboli dai quali dipende il futuro della Chiesa.
È vero, l’argomento è trito e ritrito, letto e riletto,
visto e rivisto però la Asensi, per come lo scrive, riesce a renderlo originale
e ti trasporta tra le pagine, fianco a fianco con suor Ottavia e i suoi
compagni di avventura.
Certo, non aspettatevi nulla di eccezionale e di nuovo perché
non c’è, però se cercate una lettura da fare sotto l’ombrellone oppure una
lettura di svago per staccare la spina in un periodo un po’ pieno di cose,
questa, secondo me, è la lettura ideale.
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