Autore: Milena Milani
Editore: ES
Anno: 2001
Prezzo: 18,08
( un' altra edizione molto buona è quella della Newton&Copton, che si trova volentieri nella bancarelle, tra i fondi di magazzino e su eBay...con il prezzo in lire!)
Sinossi: Una giovane ragazza veneziana, orfana di padre, trascurata da una madre frivola, accetta di fidanzarsi. Ma è affamata di esperienze, della vita sa poco o nulla. E' la storia di un'iniziazione: sessuale, religiosa, morale; la storia di una ricerca di sè stessi, di un valore, di una vita che si possa sentire vera.
Milena Milani scrisse questo romanzo negli anni Sessanta, a cavallo di quel decennio che ha visto rivoluzione sessuale e femminismo da un lato, lancio dell' elettrodomestico e cultura della "buona donna, moglie e madre" dall' altra. E le donne, comprese fra due tra due fuochi.
Rifiutato da Mondadori, restituito al mittente dai principali editori e scrittori, sbeffeggiato dai giornalisti, il romanzo comparve nel 1964, e presto l' autrice fu denunciata per oscenità e offesa al senso del pudore, a causa di quelle che vennero definite "scabrosità", il romanzo ritirato dalle librerie e dalle biblioteche.
Condannata a dei mesi, venne poi prosciolta da tutte le accuse, e il suo romanzo, finalmente libero dai moralismi ( perlopiù falsi) venne rivalutato dalla critica.
In che cosa consistono queste scabrosità?
La protagonista, che è giovane e inesperta della vita, viene plagiata prima da una domestica, poi da un ragazzotto del paese. La sua scoperta del sesso è casuale, non soddisfacente, compresa in minima parte. Si abbandona al sesso come se fosse l'unica modo per affidare sè stessa agli altri, per poi, nelle ultime pagine del libro, rendersi conto che no, stringere legami è un' altra cosa, esprimere la forza vitale è tutt'altra roba.
Non diversamente a tante ragazzine, ragazze, donne.
Solo, era il 1964.
Gran romanzo. Intenso, crudo, ma con improvvisi, inaspettati, e per questo dolcissimi sprazzi di tenerezza.
"In alto, sull' ultimo ponte, c' era un po' di vento. Vi andai e tenni lo sguardo fisso in avanti, costringendomi a non guardare indietro"
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