Titolo: Il linguaggio segreto dei fiori
Titolo originale: The language of flowers
Autore: Vanessa Diffenbaugh
Traduttore: Alba Mantovani
Editore: Garzanti
Pagine: 359
Data di pubblicazione: Maggio 2011
ISBN: 9788811686613
Prezzo: 18,60 €
Titolo originale: The language of flowers
Autore: Vanessa Diffenbaugh
Traduttore: Alba Mantovani
Editore: Garzanti
Pagine: 359
Data di pubblicazione: Maggio 2011
ISBN: 9788811686613
Prezzo: 18,60 €
Sinossi: Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco.
I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce.
È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine.
Perché Victoria non ha avuto una vita facile.
Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra.
Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori.
E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita.
Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta.
L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.
Io e questo romanzo abbiamo avuto una relazione complicata. Ho iniziato a leggerlo a Marzo e a 100 pagine dalla fine l'ho mollato lì, in stand-by. La storia mi piaceva, ma non riuscivo a provare empatia, a emozionarmi insieme a Victoria, e non mi colpiva in particolar modo lo stile della Diffenbaugh.
Poi l'altra sera, l'ho visto lì, sulla libreria: mi ricordavo la storia nei dettagli e ho pensato che avrei potuto finirlo, invece che lasciarlo lì a metà.
Missione compiuta.
Ugualmente sono rimasta un po' così. La vita di Victoria, la narrazione con i flashbacks sul suo passato, la sua difficoltà a investire emotivamente nei confronti di un altro essere umano, sono tutti ingredienti perfetti che vestono alla perfezione il romanzo di quel sentimentalismo mai eccessivo.
Tuttavia non sono proprio riuscita a entrarci. Era come se stessi leggendo tutto da fuori, osservatrice attenta ma non partecipe delle vicende.
Non è scattata la scintilla che cerco quando leggo questo genere di storie. Ma questo è un mio limite ed è un'altra storia rispetto al romanzo, che resta lo stesso una piccola perla.
Merito dell'autrice è comunque quello di aver creato un personaggio complicato, ma reale, di aver reso un ritratto vivido di una vita spesa a cercare delle radici, avendo paura di trovarle, vivendo perennemente accompagnati da un senso di inadeguatezza. L'unica cura in grado di lenire le ferite della sua anima sono i fiori, che Victoria adora e venera, grazie a una persona speciale che purtroppo ha perso a causa della sua grande paura dell'abbandono.
L'amore si sa, non conosce confini, e forse anche per Victoria c'è una speranza, che si chiama Grant.
Con molta pazienza e usando il linguaggio dei fiori, riuscirà a far breccia nel suo cuore, superando il muro di diffidenza che la ragazza ha costruito.
Leggetelo, perchè lo merita!
Non ci crederete, ma pure io ho avuto la stessa impressione leggendolo quest'estate. Era un libro che avevo in mente di leggere da molto tempo, anche perchè ne avevo sentito parlare assai bene. Poi l'ho assaporato pagina dopo pagina, ma sentivo che non c'era il feeling giusto che c'era stato con altri romanzi. Era come se non riuscissi a entrare bene nel personaggio, nella storia. Era proprio un leggere non dico distaccato, ma nemmeno particolarmente accesso come mi capita moltissime volte. Indubbiamente il libro e la storia hanno molta importanza e lo stile è scorrevole, in tratti avvincente, insomma scritto ovviamente bene. Però, per quanto riguarda la mia lettura, è mancato un pizzico di magia!
RispondiEliminaConcordo. Non che avessi molte aspettative, però la voce narrante non mi ha coinvolta.
RispondiEliminaNeanch'io ne sono stata molto coinvolta...e poi Victoria, nella prima parte del romanzo, l'avrei presa a calci!!
RispondiEliminaA me invece è piaciuto davvero davvero tanto. Victoria mi ha colpita per la sua forza e per la sua capacità di rinascere, mi ha dato speranza alla fine.
RispondiEliminaStella io e te i libri che ci consigliamo a vicenda o li amiamo alla follia oppure ci restano un po' lì :P
RispondiEliminaQuesto a me era piaciuto tanto, lo avevo letto in un giorno tanto mi aveva catturato.
La storia e il carattere di Vittoria sono particolari, o piace o non piace.