Titolo originale: Nubosidad variable
Autore: Carmen Martìn Gaite
Traduttore: M. Finissi Parolo
Editore: Giunti Astrea Pocket
Pagine: 480
ISBN: 9788809054745
Prezzo: 3.90 €
Sinossi:
Mariana ha tracciato per sé una brillante ma solitaria carriera
dipsicanalista, mentre Sofia è moglie di un ambizioso e distratto
uomod'affari e madre di tre figli ormai grandi; entrambe attraversanoun
periodo segnato da fallimenti e dolorosi distacchi e decidono
discriversi, per riaprire gradualmente il dialogo interrotto da decenni e
perriflettere insieme sugli errori passati e i dubbi presenti. Sofia
ritrova lapropria fantasia letteraria e dà sfogo alla passione creativa
per le parole,contro il linguaggio inerte delle convenzioni. Mariana,
dal canto suo, riescea lanciare una rete di pensieri e sentimenti sui
vuoti interiori che fino aquel momento aveva sfuggito, spaventata.
Complici e acute, lucide e spiritoseanche nei momenti di sconforto, le
due eroine di Carmen Martin Gaite esprimonotutta la "nuvolosità
variabile" dell'animo femminile nella precarietà delmondo odierno.
Ho serie difficoltà a scrivere la recensione di questo
romanzo perché devo ancora capire se mi è piaciuto o meno.
In giro per il web, su aNobii e Goodreads le recensioni
che si trovano parecchio contrastanti: c’è chi l’ha amato e chi no. Io non
appartengo a nessuno dei due gruppi perché non mi ha catturato a tal punto da
amarlo, ma non mi è nemmeno così tanto dispiaciuto da detestarlo e non
consigliarlo.
Il libro è uno scambio epistolare tra due amiche d’infanzia
che, a causa dell’amore per uno stesso ragazzo, si separano per molto tempo.
Mariana è una psicanalista affermata che ha sacrificato
tutta la sua vita alla carriera, Sofia, invece, è una casalinga madre di tre
figli e sposata con un uomo che pensa solo a fare soldi e dedica poco tempo a
lei e alla prole.
Una sera, casualmente, si incontrano di nuovo ed è come
se la loro amicizia non fosse mai finita: ricominciano a parlare, a ridere e a
scherzare come facevano un tempo.
Certo, di tempo ne è passato e loro non sono più le
stesse ragazzine di una volta: devono imparare di nuovo a conoscersi, a capirsi,
devono raccontarsi le reciproche vicende e vicissitudini che hanno costellato
le loro vite durante gli anni di lontananza.
L’idea di per sé non è originalissima, è già capitato di
leggere romanzi epistolari che hanno come protagoniste due donne che si
raccontano i problemi di una vita che gli sta decisamente stretta, ma il punto
di forza di questo libro sta nel modo di scrivere dell’autrice che è fluido e scorrevole.
Quindi, dov’è il problema? Per me personalmente è stato il fatto di non
riuscire a provare empatia con le due protagoniste: il libro è strutturato in
modo che in ogni capitolo, a voci alterne, Sofia e Mariana raccontino un po’ di
sé, del loro passato comune e non; solo che non si fa in tempo ad affezionarsi
a una delle due che il capitolo finisce, si passa all’altra e bisogna tornare
nuovamente nello stato d’animo di comprendere l’attuale voce narrante.
Inoltre l’ho trovato un po’ troppo descrittivo in certi
punti: spesso le due protagoniste si
dilungano a raccontare e descrivere fatti, situazioni, cose e persone che
secondo me non sono propriamente funzionali al racconto e lo appesantiscono
inutilmente.
In conclusione, non posso dire che non mi sia piaciuto
perché di per sé è una bella lettura, rilassante e che offre interessanti
spunti di riflessione, ma di contro non posso nemmeno dire che mi sia
completamente piaciuto. Se dovessi dargli un voto, sarebbe 6 ½.
Peccato perché l'incipit mi aveva catturato davvero tanto e mi aveva fatto pensare di trovarmi davanti ad una lettura che mi avrebbe catturata al 100%.
Peccato perché l'incipit mi aveva catturato davvero tanto e mi aveva fatto pensare di trovarmi davanti ad una lettura che mi avrebbe catturata al 100%.
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