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mercoledì 12 settembre 2012

Leggere Lolita a Teheran - Azar Nafisi

Titolo: Leggere Lolita a Teheran
Titolo originale: Reading Lolita in Teheran
Autore: Azar Nafisi
Traduttore: R. Serrai
Editore: Gli Adelphi
Pagine: 379
Data di pubblicazione: 01 Gennaio 2007
ISBN:  9788845921544
Prezzo: 10.00 €

Sinossi:

Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell'impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d'amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.  

Non ho ancora avuto occasione di dirvelo, ma a me piacciono molto i libri che raccontano e parlano di libri e un giorno che non avevo particolarmente da fare a lavoro, mi sono messa ad esplorare un po' i gruppi di aNobii dedicati ai romanzi che parlavano di libri e ho trovato una lista interessante di letture che sono finite nella mia wish list. Tra queste, manco a dirlo, c'era "Leggere Lolita a Teheran".

Un pensiero che mi ha accompagnato per tutta la lettura è stato: "Riuscirei mai a vivere in un paese nel quale è lo stato a decidere cosa si può leggere e cosa? Riuscirei a sopportare di vedere i libri che amo di più e che il governo considera sovversivi venir confiscati e distrutti? Sarei in grado di non ribellarmi nel vedere che le librerie che vendono i suddetti libri vengono costrette a chiudere?". Non so per voi, ma per me la risposta a queste domande è sempre e solo una: no.
E come me ha detto no anche l'autrice del libro nonché protagonista e voce narrante dello stesso. E' una professoressa che insegna all'Università di Teheran e che decide di abbandonare il lavoro a causa delle troppe pressioni che il governo fa alla scuola, a causa del modo in cui i capi di stato hanno prepotentemente fanno irruzione nei programmi e nei modi di insegnamento dei professori.
Azar Nafisi lascia duonque l'insegnamento pubblica ma ne comincia uno privato, tutti i giovedì a casa propria, con sette studentesse scelte da lei. Ha deciso che al corso parteciperanno solo donne perché un altro punto fondamentale della rivoluzione di Khomeini è il modo in cui le donne vengono trattate: devono indossare il velo, posso parlare con persone dell'altro sesso solo ed esclusivamente se sono il padre o il fratello o il marito, devono obbedire e rispettare queste assurde imposizioni. A casa di Azar invece sono libere di non portare il velo, di truccarsi con colori sgargianti, di leggere i libri proibiti e di parlarne e discutere apertamente. Impareranno così a conoscere Lolita, Il Grande Gatsb, Orgoglio e pregiudizio, Cime tempestose e altri ancora e questi capolavori della letteratura saranno lo spunto per parlare della propria vita, delle proprie esperienze, della condizione dell'Iran e di come vengono viste e considerate le donne.
Gli incontri del giovedì si interromperanno nel 1997 quando l'autrice deciderà di lasciare l'Iran e di stabilirsi negli Stati Uniti dove tutt'oggi vive e insegna Letteratura Inglese alla John Hopkins University.

Personalmente l'ho trovato un libro fantastico, una denuncia al totalitarisma iraniano e un inno d'amore per la letteratura come mezzo di conoscenza e libertà.

Ve lo consiglio assolutamente!

2 commenti:

  1. Davvero un libro stupendo...sono contenta ti sia piaciuto! :-)

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  2. Io amo i libri che parlano di libri, però ammetto che ero un po' titubante perché non amo molto i libri ambientati in Medio Oriente. Invece quest'autrice è riuscita a conquistarmi pienamente.

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