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sabato 24 novembre 2012
Isola con fantasmi, John Banville
Titolo: Isola con fantasmi
Autore: John Banville
Editore: Guanda
Prezzo: 15,00
Pagine: 251
Sinossi: In un'isola aspra nel mare d'Irlanda, lontana dai circuiti turistici e popolata da gente solitaria, approda una strana comitiva di naufraghi. I sette - una fotografa, un anziano attore, la bella governante Flora, tre ragazzini e il lascivo Felix -trovano riparo, fradici e infreddoliti, in una grande casa piena di echi e oggetti d'altri tempi, in cui abita l'enigmatico professor Kreutznaer, esperto di storia dell'arte, con i suoi due assistenti, il bislacco Licht e un uomo senza nome, uscito di prigione da poco, che è la voce narrante del romanzo. L'oggetto del loro studio è l'opera di Vaublin, pittore olandese del primo Settecento. I nuovi arrivati innescano nei tre, che vivono in una sorta di esilio, il meccanismo perverso dei ricordi e scatenano un continuo gioco di rimandi tra realtà e finzione, tra vita e suggestioni letterarie. È vero o falso il capolavoro di Vaublin, "Le monde d'or"? Sono reali i naufraghi, così simili ai personaggi ritratti nel dipinto? Perché il professor Kreutznaer ha paura di Felix? E il narratore non sembra forse uscito dalla "Tempesta" di Shakespeare, lui che si propone di muovere, come Prospero con le sue arti magiche, i fili del destino dei sette naufraghi? In un'atmosfera misteriosa e fosca, in cui si presagisce una minaccia incombente, si risvegliano per i protagonisti i fantasmi sopiti di azioni commesse in passato, vergognose o inconfessabili: l'autenticazione di un dipinto falso, il debole per giovani prezzolati, un omicidio...
Eppppperò, che libro!
La storia passa totalmente in secondo piano, rispetto alla superba scrittura: tutto ciò che conta in questo romanzo è il gioco di rimandi, di specchi, lo scambio continuo di realtà e finzione, serio e faceto: chi è davvero l'io narrante? Quale passato nasconde il professore? Esiste realmente il quadro che lui è l'assistente dicono di studiare?
Evitatelo se avete il mal di testa e e se siete nel classico periodo di stanca" in cui dopo tre righe - magari un po' brodose . scaraventate il libro dal balcone.
Sceglietelo, invece, se siete intrigati da una storia misteriosa, da una casa su un'isola sperduta, da personaggi balzani e da una prosa discretamente impegnativa, ricca di immagini e suggestioni bellissime.
Doveroso far notare, però, una fortissima somiglianza con "L'incubo di Hill House" di Shirley Jackson.... che resta comunque un capolavoro irraggiungibile. Banville si è ispirato? Ha scopiazzato? Ai posteri l'ardua sentenza.
-elisa
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