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sabato 5 gennaio 2013

New York - Edward Rutherfurd

Titolo: New York
Titolo originale: New York
Autore:  Edward Rutherfurd
Traduttore: S. Viviani
Editore:  Mondadori Oscar Bestsellers
Pagine: 984
Data di pubblicazione:  07 Novembre 2011
ISBN: 9788804612469
Prezzo: 14.00 €

Sinossi:
New York suscita da sempre un fascino irresistibile. Ma quali sono i motivi che l'hanno resa una città unica al mondo? Dalla metà del Seicento - quando New York si chiamava ancora Nuova Amsterdam ed era soltanto una piccola colonia olandese - alla moderna metropoli dei grattacieli, Edward Rutherfurd ricostruisce il suo mito con questa saga appassionante. Quasi quattro secoli di storia, dai piccoli traffici con le tribù indiane alla dominazione inglese, dalla Rivoluzione alla Guerra civile, dalle moltitudini di immigrati che sbarcavano a Ellis Island tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento ai ruggenti anni Venti, dal crollo della Borsa nel 1929 alle guerre mondiali, fino alla tragedia dell'll settembre. Nel caratteristico stile che lo ha reso famoso, l'autore mescola il rigore storico alle coinvolgenti vicende quotidiane dei suoi personaggi, tra cui diverse generazioni della famiglia Master, di origine anglo-olandese, attorno alla quale si muovono altre figure appartenenti a tutti gli strati sociali e a differenti etnie: nativi americani, africani, irlandesi, tedeschi, italiani, europei dell'Est, ebrei, testimoni e protagonisti dei molteplici eventi che hanno costruito il volto della "Grande mela". Desideri e speranze, avidità e corruzione, una mescolanza di sogno e intraprendenza che è il tratto caratteristico di una città divenuta simbolo, centro nevralgico dell'economia, della finanza e della cultura non solo statunitensi.

Innanzitutto è doverosa una premessa: questa non sarà una recensione "normale", in cui mi limiterò ad analizzare il romanzo, i suoi contenuti ed il modo in cui è scritto. In questa recensione ci saranno anche ricordi, emozioni, pensieri personali perché New York è una città che amo molto e perché ci sono stata in viaggio di nozze, quest'anno, e mi ha regalato ricordi stupendi.

Ho già avuto il piacere di consocere ed imparare ad apprezzare la scrittura di Rutherfurd e il suo modo di nararre la storia all'interno dei suoi romanzi: nonostante il precedente libro mi intrigasse molto meno, la sua capacità narrativa è tale che mai ho pensato di abbandonarlo e mai mi sono annoiata. Al contrario, ho imparato molte cose sulla storai dell'Irlanda e del popolo irlandese.
Quindi immaginate la mia gioia e la mia faccia quando, passeggiando per il Rockfeller Centre, ho visto in libreria questo romanzo: sono entrata, l'ho preso, l'ho girato e rigirato tra le mani per un bel po' di tempo, ho chiesto consiglio a mio marito, ho meditato ancora un po' e poi ho deciso che non lo avrei comprato lì, ma al mio ritorno in Italia perché va bene che leggo libri in inglese, ma non mi sono mai cimentata con libri di 984 pagine e quindi ho preferito aspettare, pensando che non sarei riuscita ad apprezzarlo al meglio.

Rutherfurd, per raccontarci la storia di questa grande, imponente e magnifica città, inizia dal 1664 presentandoci il primo dei tanti personaggi che entreranno in gioco: Dirk van Dyck, colono olandese sbarcato nel Nuovo Continente con la sua famiglia e qui diventato un commerciante di pellicce di castoro. Oltre ad un lavoro remunerativo, l'America gli ha portato anche nuovo, grande amore: quello per una ragazza indiana da cui avrà una figlia, Penna Pallida. Un giorno, mentre trascorrono insieme il loro tempo, la ragazza regala al padre una cintura fatta con le conchiglie delle ostriche e sarà proprio questa cintura che passerà di mano in mano tra i discendenti di Dirk e arriverà fino al 2001, quando l'11 settembre, verrà atomizzata nell'aria dal terribile ed immenso calore sprigionato in una delle due torri.

Ma tra questi due avvenimenti ci sono tutti gli altri che hanno segnato la storia di New York e del suo continente: la Guerra di Indipendenza delle Colonie dalla Madre Patria inglese; il passaggio della capitale da New York a Philadelphia a Washington; la Guerra di Secessione tra il Nord e il Sud; le grandi ondate di immigrati che, arrivando ad Ellis Island, veniva accolti dalla magnifica eleganza ed imponenza della Statua della Libertà; il proibizionismo e la grande crisi economica del 1929 che ha visto vacillare e cadere molta della vecchia nobiltà newyorkese.
E ad accompagnarci in tutti questi secoli sono i discendenti di quel mercante olandese che ci è stato presentato all'inizio, Dirk van Dyck, cui si uniscono altri personaggi, alcuni inventati, altri realmente esistiti, che accompagnano il lettore attraverso le pagine della storia di New York e tra le strade della città stessa.

E' stato davvero molto emozionante leggere questo magnifico romanzo, soprattutto dopo essere stata in quella fantastica città, simbolo di tanti sogni, di tante speranze e soprattutto di libertà.
Poter immaginare in modo così vivido i luoghi descritti con estrema maestria da Rutherfurd, sapere di aver camminato io stessa in quelle strade, aver visto con i miei occhi quei luoghi è stato stupendo!
Ed imparare così tanto di una città e di un continente che amo molto è stato davvero magnifico.
Non c'era lettura migliore per iniziare questo nuovo anno!


E improvvisamente gli balenò un'idea. Il giardino degli Strawberry Fields dove era appena stato, e la Freedom Tower, la Torre della Libertà, a cui stava pensando: presi insieme, non contenevano forse le due parole che esprimevano tutto di quella città, le due parole che davvero contavano? A lui sembrava fosse così. Due parole: la prima un invito, la seconda un ideale, un'avventura, una necessità. "Immagina" diceva il giardino. "Libertà" diceva la torre. Immagina la libertà. Quello era lo spirito, il messaggio della città che amava. Non c'era davvero bisogno di altro. Sognalo e fallo. Ma prima lo devi sognare.
Immaginazione. Libertà. Sempre.

10 commenti:

  1. Oddio lo voglio tantissimo! Ho iniziato oggi "Un giorno questo dolore ti sarà utile" ambientato a New York e la nostalgia è fortissima ogni volta che cita un luogo che conosco... Magari vedo se lo trovo in scambio ^_^

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    1. Come ti capisco! Io ormai ogni volta che leggo un libro o vedo un film ambientato a New York o a Boston non faccio che pensare a quando ci sono stata anch'io.
      Mentre lo recensivo ho pensato proprio a te, devi assolutamente leggerlo!

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  2. mi ispira tantissimo, ma la quantità di pagine mi scoraggia O.o

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    1. Le pagine sono tante, non lo si può negare, ma la lettura scorre davvero veloce: mi sono ritrovata oltre pagina duecento senza quasi accorgermene il giorno che ho iniziato a leggerlo!

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  3. Ciao Francesca,
    eccomi a leggere il tuo "New York"!
    Beh devo dire che è un libro che intriga molto! Poi mi fido del tuo gusto e delle tue considerazioni letterarie!:)
    Di questo autore non ho ancora letto nulla, dovrò aggiungere, per forza di cosa, questo libro nella mia lista!
    Prossima lettura?
    Io ora sto leggendo "Più dolce delle lacrime" conosci?
    Un abbraccio cara!

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    1. Questo te lo consiglio proprio ad occhi chiusi perché è davvero davvero bello e insegna tante cose su New York e sulla storia dell'America in generale.
      Al momento ho finito "Signorina Cuorinfranti" e iniziato (e quasi finito :P) "Il libraio di Selinunte".
      Sì, lo conosco il tuo titolo e mi ispira molto, attendo la tua recensione :)
      Un bacione!

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  4. L'ho preso in mano spesso in libreria, mi piacevano la copertina, il titolo e la mole, adoro i libri con tante pagine ^_^
    Non sono ancora stata a New York, ma il libro mi tenta molto, credo che possa trovare spazio fra le mie letture del 2013 :)

    Valentina
    www.peekabook.it

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  5. L'ho comprato da qualche tempo ed è finito sulla mensola assieme agli altri della "Lista 2013". Grazie della recensione: adesso ho ancora più voglia di leggerlo! <3
    Un abbraccio.

    Daniela
    Inchiostro Bianco

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    1. Grazie a te per quello che hai scritto <3
      E' un libro magnifico, davvero e, a costo di sembrare pazza, confesso che mi manca già la storia contenuta tra le sue pagine. E ovvimente mi mncano a New York e Boston (che viene nominata spesso e che è una splendida città)

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