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lunedì 15 aprile 2013

Tu che m'hai preso il cuor

Titolo: Stoner
Titolo originale: Stoner
Autore: John E. Williams
Traduttore: S. Tummolini
Editore: Fazi
Pagine: 332
Data di pubblicazione: 22 Febbraio 2012
ISBN: 9788864112367
Prezzo: 17.50 €

Sinossi:
William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. E il caso che abbiamo davanti. (Dalla postfazione di Peter Cameron)

Io amo viaggiare, sia in senso lato che in senso stretto. Mi piace prendere un aereo che mi porta in posti lontani o relativamente vicini, mi piace salire sul bus e accomodarmi vicino al finestrino e mi piacerebbe anche viaggiare in treno se non facesse tutti i ritardi mostruosi che fa. Ma mi piace anche viaggiare in macchina, sempre da passeggero però così posso godermi il paesaggio che scorre al di là del finestrino. Quando attraverso le città o i piccoli paesi, mi piace osservare le persone che, indaffarate, affollano i marciapiedi, entrano nei negozi, attraversano la strada guardando l'orologio. Registro tutto questo e poi, per ognuno di loro, immagino il proseguimento della loro giornata inventando situazioni e dialoghi di una vita comune non dissimile dalla mia.


Leggere Stoner per me è stato esattamente come sedermi sul sedile del bus o della macchina, appoggiare la fronte al finestrino e vedervi scorrere attraverso la vita di quest'uomo tanto banale quanto straordinario.
Perché in questo romanzo non succede nulla di eccitante, di eccezionale e di avventuroso ma la banale normalità della vita ti travolge e ti avvolge come solo grandi capolavori riescono a fare.

William Stoner è un ragazzo di campagna che studia e lavora alla fattoria dei genotiri. Una giorno, a tavola, il padre gli dice di essere venuto a conoscenza del fatto che all'università di Columbia è stata aperta la facoltà di agraria e lo esorta ad iscriversi, così imparerà il necessario per mandare avanti al meglio la fattoria paterna.
Stoner accetta la proposta, si trasferisce dai cugini e comincia a frequentare l'università.
Passando il tempo, però, capisce che quello che gli interessa veramente non è l'agraria, ma la letteratura e così cambia il suo corso di studi senza dire nulla a suo padre, anche se dentro di se ha già maturato la certezza che non tornerà a lavorare alla fattoria, ma si fermerà all'università per proseguire gli studi ed insegnare all'interno della stessa.


Durante il dottorato farà amicizia con due compagni di studi, Finch e Masters, che a differenza sua si arruoleranno per partecipare attivamente alla guerra. Dei due tornerà solo Finch e, sebbene possa sembrare che Stoner vada più d'accordo con Masters, negli anni Finch si rivelerà un amico leale e sincero, pronto a schierarsi dalla sua parte quando servirà.


La vita di Stoner prosegue senza grandi novità, senza alcun brivido, senza alcuna avventura fino al giorno in cui, partecipando ad una festa, conosce Edith. Per William è amore a prima vista: è conquistato dalla sua bellezza e magnetizzato dai suoi occhi. Non riesce a distogliere lo sguardo e chiede all'amico Finch di presentargliela.
I due giovani, un po' impacciati, iniziano a conversare e Stoner le chiede il permesso di farle visita ancora altre volte. Edith accetta e così inizia un corteggiamento strano e disperato che porterà ad un matrimonio altrettanto disperato e infelice.


William farà di tutto per cercare di capire quella creatura complicata e fragile che ha sposato, ma ogni suo tentativo sarà vano e i due troveranno un loro equilibrio che li aiuterà a rendere sopportabile il loro stato di marito e moglie, ma non impedirà ad Edith di comportarsi in modo sgradevole e iniziare contro di lui una battaglia che li porterà ad allontanarsi inesorabilmente ed irrimediabilmente.


L'esistenza di Stoner prosegue così, piatta e senza un senso apparente quando anche l'amore e la compagnia dell'adorata figlia gli vengono sottratti, fino a che non trova l'amore, quello vero, tra le braccia di una giovanne donna che decide di frequentare uno dei suoi seminari.


Inimicatosi un suo collega, Lomax, poiché aveva apertamente osteggiato la candidatura per il dottorato di un suo protetto, Stoner si vedrà rendere pan per focaccia e sarà costretto a rinunciare alla felicità tanto sperata e tanto tardi arrivata.


E così la vita di quest'uomo troppo presto invecchiato continua sui suoi binari ordinari e prosegue senza altri compi di scena, fino al finale che vedrà il perdono e la riconciliazione con tutti gli antagonisti arrivare nel peggiore dei modi.


Citando Tom Hanks:
“Stoner è semplicemente un romanzo che parla di un ragazzo che va all’università e diventa professore. Eppure è una delle cose più affascinanti che vi capiterà di leggere”.
 Ed è vero, non è niente di più che la narrazione di una vita ordinaria e comune, che scorre con la sua quotidianità, la sua lentezza e la sua normalità. Eppure l'esistenza di William Stoner ti entra dentro e si scava un posticino tutto suo nel quale si accomoda e dal quale non se ne andrà tanto facilmente.

7 commenti:

  1. Ma che bel post! Fa venir voglia di uscire subitamente da casa per procurarsi una copia di Stoner, annusarla per bene e passare una notte in bianco a finirla!

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    1. Quando un mio post fa venire queste voglie, non posso che esserne felice! E rincaro la dose: è necessario correre in libreria, procurarselo e iniziare a leggerlo. Però non tutto in una notte, va assaporato poco per volta secondo me...

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  2. Quanta voglia di leggere questo romanzo! Ne ho sentito parlare solo benissimo finora, e questo tuo post ha rincarato la dose... non vedo l'ora di procurarmelo!

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    1. Penso che sarà uno dei libri che consiglierò caldamente e regalerò alla nausea :P
      Quando lo leggerai fammi sapere cosa ne pensi :)

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  3. Ho letto tanti post su Stoner e ogni volta mi sono detta: lo voglio, lo voglio, lo voglio.
    Figurati dopo aver letto il tuo. Devo leggerlo questo libro. Assolutamente!

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    1. Non posso che continuare a dirti di comprarlo perché è davvero bellissimo. Fammi poi sapere quando lo avrai letto!

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  4. Bella recensione! Metto il libro subito in wishlist! ;-)

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