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domenica 30 dicembre 2012

I libri dell'anno


Ormai questo 2012 bisesto sta per finire e, come a ogni fine anno, è tempo di fare qualche bilancio. Noi abbiamo deciso di presentarvi i dodici libri letti quest'anno che ci sono rimasti dentro, che ci hanno colpite e che riteniamo tra i più significativi.

Herman Melville, Edgar Lee Masters, Jack Kerouac, Ernest Hemingway, Charles Bukowski, J.D. Salinger. Ma anche Raymond Carver, John Fante, Kurt Vonnegut. Fino a Philip Roth, Chuck Palahniuk, Don DeLillo, Bret Easton Ellis, David Foster Wallace, Jonathan Safran Foer... Questo è un libro sulla libertà, la libertà che si conquista attraverso la lettura. E questi sono i suoi alfieri disarmati, i suoi profanissimi santi protettori. Questo è un libro sui libri, un'ultima lezione di Fernanda Pivano a tutte le nuove generazioni, un testamento di speranza proiettato verso il futuro. E la biblioteca ideale della Nanda, i cento titoli che i ragazzi di tutte le età dovrebbero leggere per scoprire, godere, crescere, ognuno descritto da una scheda introduttiva. In alcuni casi sono riprodotti gli originali (e inediti) giudizi di lettura. Era il 1957 quando Fernanda Pivano, giovane come è sempre stata, in un giudizio di lettura caldeggiò con forza e passione la pubblicazione di "On the Road", scritto da un allora sconosciuto Jack Kerouac. Da allora la mitica Nanda non ha mai smesso di combattere per promuovere tutto quello che sapeva di nuovo, di libero, di rivoluzionario, per contagiare tutti con la sua passione. Con un progetto sempre chiaro in testa, che questo libro riassume e realizza: "Tutti i miei testi sono soltanto lettere d'amore; se scuotono dall'indifferenza qualcuno e lo inducono a interessarsi ad almeno uno dei libri descritti e al loro autore hanno raggiunto il loro scopo".

Questo saggio esalta l'amore per la luttura, per la letteratura, per le opere e per il genio di chi le ha scritte. E' un piccolo ed immenso capolavoro che spiega la magia dei libri e della lettura. E' un libro che non può mancare nelle librerie di chi ama leggere e che serve a ricordare che è libero chi legge.

È l'estate del 1962 quando Eugenia 'Skeeter' Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Per sua madre, però, il fatto che si sia laureata conta ben poco: l'unica cosa che vuole per la figlia è un buon matrimonio. Ma Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. L'unica persona che potrebbe comprenderla è l'amatissima Constantine,la governante che l'ha cresciuta, ma la donna sembra svanita nel nulla e i tentativi di Skeet er di scoprire dove sia finita si infrangono contro un muro di silenzi imbarazzati. Come Constantine, anche Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha un candore e una pulizia interiore che abbagliano: per un tozzo di pane ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio, morto in un incidente sul lavoro tra l'indifferenza generale. Da allora in Aibileen qualcosa si è spezzato, e nulla sarà più come prima. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo per le sue intemperanze, fino a quando è assunta da una signora nuova del posto, che per la sua bellezza vistosa e le origini modeste è messa al bando dalla buona società bianca. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter,Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Perché lo fanno? Perché i rigidi confini che delimitano la loro esistenza le soffocano. Perché il vento della libertà inizia a soffiare.
Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa folgorante opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Con la sensibilità che solo i grandi narratori hanno, Kathryn Stockett racconta le vite delle sue indimenticabili protagoniste, personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, illoro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.


Un libro semplicemente stupendo, che affronta un argomento importante e delicato con semplicità senza mai cadere nella banalità.
Non c'è null'altro da dire se non che è assolutamente neccesario leggerlo perchè aiuta a riflettere su tante cose, dalle più piccole e insignificanti a quelle più grandi ed importanti.

La vita, le convenzioni e il caso trasformano il colpo di fulmine tra Kemal e Fusun prima in una passione erotica travolgente e poi in un interminabile, languido corteggiamento. Per otto anni Kemal sarà al fianco di una donna seducente e irraggiungibile, nell'attesa e nella speranza di realizzare il suo sogno d'amore. Nel primo romanzo dopo il Premio Nobel del 2006, Pamuk ci regala lo struggente ritratto di un incontro e la storia indimenticabile di un'epoca e di una città, la sua, Istanbul.









Una storia d'amore triste e delicata per cui Kemal sacrificherà tutto: sé stesso, la sua vita, la posizione sociale, la famiglia, tutto per vivere quel profondo sentimento che prova nei confronti di sua cugina Fusun.
Questo romanzo ti entra dentro, scava in te e ti porta a riflettere su tante cose.

La storia di Homer Wells, un ragazzo dall'animo ricco di sentimenti e ideali, cresciuto nell'orfanotrofio di St. Cloud's nel Maine, e del medico-padre Wilbur Larch, che accoglie nel suo istituto neonati abbandonati e fa abortire povere donne che altrimenti finirebbero nelle mani di macellai. Larch educa il giovane e gli insegna la professione, nella speranza che un giorno prenda il suo posto. Homer preferisce lasciare l'orfanotrofio e seguire la propria via lavorando in una fattoria dove si produce sidro. Si renderà ben presto conto che non conosce nulla del mondo dei grandi, e che dovrà affrontare dolori, asperità, e percorrere molta strada per capire le regole della vita. Un percorso di crescita in un romanzo dall'atmosfera ricca di sentimento che affronta i quesiti esistenziali della vita, della morte e dell'amore.

Questo non è un libro che si legge d'un fiato, necessita di pazienza e di tempo per imparare a conoscere e ad amare tutti i suoi personaggi, dovete lasciare che ogni parla entri in voi e vi conquisti piano piano e non ve ne pentirete perché questo romanzo è profondo e carico di significato.



Tema conduttore è l'amore, per lo più mal ricambiato, frainteso o tradito, tra uomo e donna, tra madre e figlia, tra giovani amiche. Un gioco complesso, in cui è più facile perdere che vincere. Al tema costante dell'amore si affianca, e spesso si sovrappone, quello dell'esasperata pietà, della ribellione, trasfigurata in dolore, nei confronti della condizione della donna e dell'ingiustizia sociale, nel contesto di un mondo rurale per molti aspetti selvaggio e primitivo. I villaggi e le fattorie sperdute sulle aride colline o in mezzo alle torbiere sono popolate di donne derelitte, succubi di mariti rozzi e inetti, vittime di padri ubriaconi, spesso protagoniste di storie cupe e tormentate.

Una raccolta di racconti sull'amore maldestro, sfortunato, non ricambiato. L'autrice tocca le corde più dolorose con uno stile molto sobrio ed essenziale. Commovente...





Bologna, 1938. Michele Casali è uno scialbo professore di storia dell'arte, ingenuo e sognatore. E' sposato con Delia, donna di prorompente bellezza. Ma, soprattutto, è il papà di Giovanna, creatura debole e goffa che lui ama e protegge con strenua dedizione. Questo essere fragilissimo che lui vorrebbe a qualunque costo vedere felice va tuttavia progressivamente smarrendosi in un mondo tutto suo, fino a scambiare per realtà i desideri e le illusioni. Nel tracollo mentale di Giovanna. Michele troverà una ragione per amarla ancora di più, e insieme un'occasione per sciogliere i tanti nodi che stringono la vita della sua famiglia. Cronaca di un dramma familiare ambientato negli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale, questa storia mette in scena con grazia singolare, e con la forza di una scrittura essenziale e diretta, lo struggente legame tra un padre e una figlia mentre restituisce il vivido ritratto di un'epoca e di quei luoghi -il microcosmo emiliano- che hanno una parte così rilevante in tutta la produzione narrativa e cinematografica dell'autore.

Mi ha colpito molto. Forse perchè anche io sono figlia unica di un padre amorevole che ha investito in me tutte le sue aspettative e la sua tenerezza. Chissà. Mi ha fatto soprattutto riflettere su quanto sia sottile la linea che divide la salute mentale dalla pazzia, e di quante "forme di vivere e pensare" esistano nel mezzo.


Uno scorcio di storia italiana dagli anni Trenta all'inizio della guerra, tra una valle bergamasca e Roma. Il mondo duro, ostile e chiuso della religione,della miseria, visto attraverso gli occhi allegri e feroci di Cecilia che,nonostante tutto, riesce a crescere. Che cos'era la scuola in quegli anni, in cui i piccoli montanari intabarrati nelle mantelle nere imparavano l'ABC del fascismo, l'Abissinia, i "tucul" dei negri? Abbandonati un'igiene e a un'alimentazione pietose e imbottiti di catechismi, i bambini alternavano gli stornelli come Pimpì oselì... alle ben più minacciose e altisonanti note di Garrisci al sol che abbella, gagliardo tricolore... Gli espedienti per sopravvivere si rivelano infiniti: i ragazzi si salveranno e salveranno il mondo.

Essere bambini nelle campagne del Nord Italia durante il Ventennio Fascista. Robe da duri! Tra case fredde, minestre da dividere con i fratellini, genitori non sempre buoni, le ore di catechismo con la suora, le influenze terribili... E naturalmente la maestra. Che a volte è per coincidenza anche la mamma. E lì sono dolori...
Questo romanzo lo devo proprio ricordare... Perchè il personaggio che fin da subito ho odiato di più si è rivelato il più buono, il più ricco di umanità, il più commovente. Un'epifania all'ultima riga!


Ralph è ossessionato dal tradimento della moglie, e lei alla fine confesserà. Al, per vivere più tranquillo, rapisce ai suoi bambini l'adorata cagnetta. Un disoccupato sul divano si nega ai creditori, ma un abile venditore riuscirà a farsi aprire la porta di casa. 
Un padre dal cuore spezzato risale alle prime cause della morte del suo ragazzo, "fino al primo limone coltivato sulla terra. Se non ci fossero stati i limoni sulla terra, e non ci fossero stati i supermercati Safeway, be', Jim avrebbe ancora suo figlio, no?".


Racconti brevi, al massimo una decina di pagine, ma molto pungenti. Carver sa spiegare grandi cose, grandi concetti, grandi emozioni, con le parole del quotidiano, con una semplicità unica, mettendovi sotto gli occhi sconcertanti verità. Una piccola grande scoperta.



Questa storia inizia a New York nel 2000, quando, alle nozze del nipote, Joseph Kohn scorge tri gli invitati una donna dall'aria familiare. Gli occhi azzurro ghiaccio, l'ombra di un tatuaggio sotto la manica. Il presentimento gli toglie il respiro. Le chiede di mostrargli il braccio; non importa se è scortese, lui deve sapere. La certezza è lì, sulla pelle: sei numeri blu, accanto a un piccolo neo che lui non ha mai dimenticato. E allora le dice: "Lenka, sono io. Joseph. Tuo marito" Perché questa storia, in realtà, inizia a Praga nel 1939. Lenka e Joseph sono due studenti Ebrei, si conoscono poco prima dello scoppio della guerra, si innamorano, diventano mariti e moglie per lo spazio di una notte. Il giorno dopo, al momento di fuggire negli Stati Uniti Lenka decide di restare, perché non ci sono biglietti a sufficienza per la sua famiglia. Si separano con la promessa di ricongiungersi al più presto, ma Lenka finisce in un campo di concentramento. In mezzo all'orrore, fa ciò di cui è capace, dipingere, unico modo per dar" colore a ciò che è privato di luce, per dare forma a ciò che non si può descrivere. Mentre Joseph, in America, si specializza in ostetricia: solo aiutare a dare la vita gli consente di non farsi trascinare a fondo dalle voci di chi non c'è più. Quando ormai si crederanno perduti per sempre, ci sarà un nuovo inizio per entrambi. 

Sono rimasta affascinata da questo libro. Una storia d'amore, romantica al punto giusto, immersa in un mare di distruzione e orrore. Dona speranza e soprattutto mostra che il lieto fine non è poi soltanto un sogno, un'utopia. L'autrice stessa afferma di aver iniziato con l'idea di una narrazione dedicata alla Shoah, e aver finito per raccontare invece una bellissima storia d'amore. Assolutamente da leggere.

Poeta dell'eccesso, Bukowski porta alta la bandiera di un anticonformismo californiano che ha una lunga storia alle spalle. Se in "Compagno di sbronze", forse più che altrove, la vena satirico-umoristica dell'autore assume talora coloriture selvagge o addiritture feroci, ciò consegue dal rilievo conferito all'atmosfera alienante di Los Angeles. Ma anche in questi racconti il vitalismo sfrenato, la scelta provocatoria dell'emarginazione e della provvisorietà, la sessualità eternamente in furore sono tanti sberleffi contro il perbenismo conformista, del quale qui si occupa opportunamente l'"Agenzia Soddisfatti e Rimborsati". In fondo al Sunset Boulevard, Charles Bukowski, il 'folle', il 'fallito', salda il conto con il Sogno Americano.

Bukowski si ama o si odia. Non possono esserci vie di mezzo! Io credo che meriti assolutamente il posto nella nostra top 12 perchè è un uomo che scrive ciò che pensa, senza filtri e senza orpelli. L'alienazione, la solitudine, la caducità sono temi che vengono trattati come se fossero pane e marmellata a colazione. Il nichilismo imperante che caratterizza Compagno di Sbronze per me ha colpito nel segno. Imperdibile.


Alessia ha quattordici anni da un mese. Una ragazzina come tante, che va a scuola e gioca a pallavolo. Dopo una pizza con le compagne di squadra ha appuntamento con sua madre per tornare a casa. Ma all’ora stabilita di lei non c’è traccia. Sparita nel nulla. Poco dopo Alessia è un nome su un foglio nelle mani dei carabinieri, un volto sorridente che i giornali e le televisioni esibiscono come un trofeo. Diritto di cronaca, lo chiamano. E il circo mediatico che si scatena si fa più grottesco a mano a mano che i giorni passano.Claudio Zanetti, un giovane immigrato di seconda generazione, sembrerebbe essere l’ultima persona ad aver visto la ragazzina. Mentre la gente del paese annusa già la tragedia ed è certa di aver trovato il suo colpevole, c’è qualcuno che ha più fretta di ritrovare Alessia, e trovarla viva. Gabriele Riccardi una volta era un poliziotto. Ora, dopo anni in fuga da se stesso, ha capito che non smetti mai di essere quello che sei, e se hai sempre rifiutato una giustizia fatta di compromessi, non puoi accettarne una vittima dei pregiudizi.Ora che è necessario abbandonare la superficie per scavare a fondo, tra segreti, menzogne e ricatti ignobili, è a lui che tocca. Prima che il tempo emetta la sua sentenza. 

Penultimo libro letto nel 2012...e assolutamente uno dei più meritevoli. Sarà che Fogli per me è il numero uno, ma ho vissuto con i protagonisti della storia ore di ansia e angoscia per la vicenda, mi sono immedesimata in una madre che ha perso una figlia, in un padre combattuto, in un ex poliziotto alla ricerca di se stesso. Oltretutto l'autore è il migliore nel descrivere stati d'animo e sentimenti, tutte caratteristiche che io ricerco in un romanzo..quindi, al 100%!

 Philippe, un giovane impiegato nell’ufficio marketing di una grande azienda di Parigi, si trova da un giorno all’altro senza lavoro. Il suo matrimonio inoltre è andato a rotoli da tempo, senza alcuna possibilità di recuperare un rapporto d’affetto con la ex moglie, tanto più che la donna sembra felice con il suo nuovo compagno. L’unica cosa che ancora dà un senso alla vita di Philippe è Clara, sua figlia. Per questo, nonostante non riesca più a far fronte alla spesa dell’affitto di un appartamento, o anche di una semplice stanza, e l’unica risorsa ormai siano diventati gli aiuti dei servizi sociali, Philippe cerca di restare a galla, di mantenere un’apparenza che gli consenta di poter continuare periodicamente a vedere la sua bambina, anche se è sempre più dura riuscirci. Un giorno, però, nel quartiere alla periferia della città dove passa le sue giornate, incontra un cane senza padrone, cui dà il nome di Baudelaire. Sarà proprio Baudelaire, autentico angelo custode randagio, a insegnare di nuovo a Philippe la speranza e, grazie all’aiuto di un venditore di kebab, della commessa di un forno e di altri abitanti del quartiere, a restituirgli la gioia di vivere e la fiducia in un domani migliore. 

"Un inverno con Baudelaire" è un libro che lascia con tante domande che inevitabilmente chi affronta la lettura si pone. Philippe, giovane ventisettenne, con un matrimonio fallito alle spalle, viene sbattuto fuori di casa dalla moglie, che gli toglie anche la possibilità di parlare e vedere l'adorata figlioletta Claire. Una lettura che fa commuovere, pensare, ringraziare per ciò che possediamo e per le persone che ci sono accanto. E in ultimo, ma non meno importante, regala al lettore una grande speranza per il futuro.  

venerdì 28 dicembre 2012

2013 Women Challenge


Valentina di Peek-a-Book ha lanciato una sfida da lei ideata e ci ha chiesto di partecipare. Potevo io dirle di no ora che sono diventata una sfide-dipendente?
Certo che no, quindi ecco qui il post di iscrizione.

Come ogni sfida che si rispetti, ci sono delle regole da seguire:

-chiunque può partecipare;
-non è necessario avere un blog per partecipare. Se non hai un blog lasciami cortesemente un commento con un link (se le pubblichi da qualche parte) alle tue recensioni o con la lista dei libri che leggerai man mano e il livello che hai scelto; (andate sul suo blog cliccando sul link che trovate all'inizio di questo post)
-è permessa la lettura di audiolibri, e-books, libri "normali" e riletture;
-per i blogger: crea un post di iscrizione (tipo questo che ho scritto io) e posta il link sul linky che trovi qui sotto; (andate sul suo blog cliccando sul link che trovate all'inizio di questo post)
-la sfida durerà dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2013.

Bisogna poi scegliere il proprio livello di partecipazione:

Livello 1: BABY GIRL - leggi da 1 a 5 libri scritti da un'autrice donna
Livello 2: GIRLS POWER - leggi da 6 a 10 libri scritti da un'autrice donna
Livello 3: SUPER GIRL - leggi da 11 a 15 libri scritti da un'autrice donna
Livello 4: WONDER WOMAN - leggi più di 16 libri scritti da un'autrice donna

Siccome io mi sono accorta di leggere parecchi libri di autori donne e, dando un rapido sguardo ai libri che ho in casa da leggere, ho visto che ne ho parecchi scritti da autrici, ho deciso che parteciperò con un livello 4.

Bisogna poi indicare i nomi di tre autrici che amiamo e, senza dubbio, le mie sono loro:

Agatha Christie
Jane Austen
Fannie Flagg


Bene cari amici lettori per oggi e per un po' è tutto, già perché domani parto con il mio amato marito e due miei splendidi amici per Viareggio, dove passeremo il capodanno e alcuni giorni di vacanza.
Mi raccomando finite bene quest'anno e iniziate meravigliosamente il prossimo! Ma, soprattutto, leggete!

XOXO

Recensioni in pillole: tre libri in un solo post

Lo so, avevo detto che nelle vacanze mi sarei impegnata a non usare più le recensioni in pillole ma, che ci crediate o no, ho più da fare in questi quindici giorni di ferie che quando lavoro!
Ovviamente il da fare ferioso è piacevole e mi lascia comunque un sacco di tempo per poter leggere, tant'è che ho bruciato tre libri in quattro giorni e solo perché di mezzo c'era il Natale :D
Ecco a voi le mie letture:

Titolo: Yeats è morto!
Titolo originale: Yeats is dead!
Autore:  AA.VV.
Traduttore: S. Bertola
Editore:  Guanda
Pagine: 263
Data di pubblicazione:  01 Gennaio 2006
ISBN: 9788882469139
Prezzo: 8.00 €

Sinossi:
La storia inizia con un morto, due poliziotti corrotti e la signora Bloom. Ma non 'quella' signora Bloom, di joyciana memoria. Anche se Joyce, l'onnipresente mentore della letteratura irlandese, è comunque al centro dell'intrigo che vede le vittime a caccia del manoscritto del suo ultimo romanzo, scritto tutto con formule e simboli matematici. Il primo capitolo porta la firma di Doyle e l'ultimo di McCourt: a loro si uniscono altri tredici tra i più rinomati scrittori irlandesi. Il risultato è un giallo 'sui generis'. I proventi di questo volume sono devoluti per volontà degli autori a favore di Amnesty International.

Questo romanzo è stato scritto da quindici autori irlandes che, guidati da Joseph O'Connor, hanno scritto un capitolo a testa. E' così nato un giallo inconsueto e sui generis la cui particolarità sta nel fatto che la storia non è prestabilita e l'autore a cui viene passato il testimone, si agganciava ai capitoli precedenti e aggiunge la sua parte così, come più gli piace. E un po' si sente che manca un filo conduttore predeterminato, perché, seppur non ci siano discrepanze nella storia, alcuni capitoli contengono elementi che, secondo me, non ci sarebbero stati se l'autore fosse stato uno o se almeno fosse stata stabilita in anticipo la storia.
Nonostante questo, il libro si legge molto bene, la storia è coinvolgente anche se strampalata e l'idea di un romanzo scritto da diversi autori in questo modo è semplicemente un lampo di genio.


Titolo: Zia Antonia sapeva di menta
Autore:  Andrea Vitali
Editore:  Garzanti
Pagine: 147
Data di pubblicazione:  16 Novembre 2011
ISBN: 9788811683919
Prezzo: 13.90 €

Sinossi:
"Aglio, cipolle, rape, ravanelli e porri sono verdure indigeste che non diamo mai agli ospiti della casa!" Suor Speranza ne è sicura: nel minestrone che ha distribuito ai pazienti della Casa di Riposo di Bellano l'aglio non l'ha fatto mettere di sicuro. Allora come mai Ernesto Cervicati, entrando nella stanza di zia Antonia, ha sentito quell'odore, invece dell'aroma inconfondibile e fresco della menta? Ernesto conosce bene il rassicurante profumo delle mentine di cui è golosa la sua anziana parente. Certo meglio di suo fratello Antonio, che della zia non ha mai voluto saperne: gli interessava molto di più Augusta Peretti, una trentacinquenne ossigenata e vogliosa, nonché figlia di salumiere. Ernesto invece aveva accolto zia Antonia in casa sua e l'aveva accudita per tre anni, finché lei, un po' per non gravare troppo sul nipote, un po' per pudore, aveva deciso di trasferirsi all'ospizio. Quel sorprendente odore d'aglio è un piccolo enigma. Forse è l'indizio di qualcosa di più grave. A indagare, oltre a Ernesto e all'energica suor Speranza, si ritrova anche il dottor Fastelli, medico dal carattere gioviale ma di grande sensibilità. Intorno a questo profumato mistero, Andrea Vitali costruisce un romanzo carico di tenerezza, una di quelle storie che, come zia Antonia, ti accarezzano in un fresco abbraccio. Per poi regalarti, alla fine, una sorpresa.

Ho scoperto Andrea Vitali per caso, un pomeriggio della scorsa primavera, quando sono andata in biblioteca e mi sono fatta consigliare dalla bibliotecaria qualcosa da leggere perché ero in piena crisi di lettura.
Se non ricordo male mi aveva dato sette libri in tutto e cinque di questi era prorpio di Andrea Vitali. E' difficile che io legga di seguito tanti romanzi così di uno stesso autore, ma quella volta ho dovuto fare di necessità virtù e mi sono ritrovata a leggere quei cinque romanzi praticamente uno dietro l'altro. Questo non mi ha fatto amare meno i suoi libri, anche se alcuni li ho apprezzati di più, altri di meno, ma mi ha portata a tenermi lontana da questo autore fino ad oggi.
Zia Antonia sapeva di menta me lo ha consigliato Alessia e la ringrazio molto per questo perché mi ha dato la possibilità di leggere una storia molto piacevole, divertente e leggera, che scorre veloce, ti coinvolge e ti porta ad amare alcuni personaggi e a provare antipatia per altri.
Un grande merito di Vitali è quello di saper indagare molto bene l'animo umano e le dinamiche che si creano in piccoli paesi di provincia in cui le anime sono talmente poche che ci si consoce tutti; e le situazioni che delinea e descrive nei suoi romanzi sono esattamente quelle che si posso trovare in qualsiasi piccolo paesino.
Se non avete mai letto nulla di suo ve lo consiglio perché passerete ore spensierate in compagnia dei suoi amati bellanesi.


Titolo: La pioggia prima che cada
Titolo originale: The Rain Before it Falls
Autore:  Jonathan Coe
Traduttore: D. Vezzoli
Editore:  La Feltrinelli
Pagine: 222
Data di pubblicazione:  08 Aprile 2009
ISBN: 9788807721076
Prezzo: 7.50 €

Sinossi:
La Zia Rosamond non è più. E morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l'abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico. Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava ascoltando un disco - canti dell'Auvergne - e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c'era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava anche bevendo del buon whisky, ma... Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po' fatica a capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Imogen era quella deliziosa bimba bionda venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette incise dalla donna...

Come sa chi segue questo blog da qualche tempo, il mio primo incontro con Coe non è stato dei migliori. Tempo fa, infatti, ho letto I terribili segreti di Maxwell Sim e non mi aveva per nulla entusiasmata, anzi, avevo fatto molta fatica a portarlo alla fine e a farmi venire voglia di leggerlo. Ne avevo parlato con Sonia (sì, lo so, sempre lei. E' una persecuzione!) e mi aveva detto che lei adora questo autore, ne ha letto tutti i libri e mi aveva chiesto di riprovare garantendomi che me ne sarei innamorata. Siccome era parecchio che volevo leggere questo libro, le dissi che gli avrei dato un'altra chance con La pioggia prima che cada e ora dico meno male che c'è Sonia altrimenti non avrei mai letto questo romanzo magnifico!
Quando Rosamond muore lascia alla nipote Gill il compito di trovare Imogen e informarla della sua parte di eredità che è formata, tra le oltre cose, da una raccolta di cassette che Gill trova a casa della defunta. Siccome Imogen non si riesce a trovare, la nipote, insieme alle figlie, comincia ad ascoltare le audiocassette e tutte e tre vengono catapultate in un passato che appartiene loro ma di cui non erano a conoscenza.
Con grande abilità Coe ricostruisce la storia di un famiglia passando attraverso gli anni della guerra, i ruggenti anni '60 e i tempi più moderni, una storia che è composta dai ricordi di un'anziana signora che l'ha vissuta in prima persona e da venti fotografie che accompagnano le sue rimembranze. Il tutto narrato con delicatezza e poesia sublimi.
Un romanzo perfetto e bellissimo che vi consiglio assolutamente di leggere.

giovedì 27 dicembre 2012

Biancaneve deve morire, Nele Neuhaus

Titolo: Biancaneve deve morire
Autore: Nele Neuhaus
Editore: Giano
Pagine: 463
Prezzo: 18,00

Sinossi: Dieci anni trascorsi in una cella a scontare una pena per omicidio, dieci lunghi anni, e poi finalmente arriva l'agognato giorno in cui il cancello del penitenziario di Rockenberg si chiude alle spalle di Tobias Sartorius. Il mondo, si sa, non aspetta a braccia aperte chi esce di prigione. Per Tobias la meta è perciò obbligata: Altenhain, il piccolo borgo tra i monti del Taunus, dove da tre generazioni i suoi esercitano l'onorato mestiere di osti al Gallo d'Oro, la trattoria del paese. Il ritorno al villaggio natale si rivela, però, subito per il figlio dei Sartorius un inferno peggiore di quello patito tra le mura del penitenziario. La madre è andata via di casa, l'appartamento paterno è in rovina, la trattoria chiusa. Di suo padre, poi, un uomo un tempo vitale e sicuro di sé, rimane solo un'ombra. Ogni oggetto, infine, della casa rimanda a quella sera d'estate di dieci anni prima in cui Laura Wagner e Stefanie Schneeberger scomparvero. Tutti gli indizi avevano allora indicato lui, il ragazzo dell'oste Sartorius, come il colpevole. Tobias non ricorda nulla di quella sera, solo che aveva bevuto con gli amici e che amava perdutamente Stefanie, la ragazza con i lunghi capelli neri e la bocca rossa come Biancaneve, per la quale aveva lasciato Laura. La rabbia e la delusione del ritorno probabilmente svanirebbero, se le cose non precipitassero con sorprendente rapidità. Quasi contemporaneamente alla ricomparsa di Tobias, infatti, uno scheletro umano torna improvvisamente alla luce...




Preso dopo tanti tentennamenti (dovuti soprattutto al prezzo, che per un'edizione non rilegata è piuttosto alto), avevo riposto molte aspettative in questo romanzo, che può vantare commenti entusiastici in qualunque sito che si occupi di opinioni di lettori.
E' un thriller cupo, con un'ambientazione d'effetto: un piccolo e pettegolo paese di montagna, in cui dietro una calma apparente si celano  delitti irrisolti e diatribe fra compaesani.
 La storia è ben scritta, ben pensata, e soprattutto risulta per buona parte avvincente. Non si può dire che non mi sia piaciuto, eh: ma alcuni dettagli poco chiari della trama, le continue ripetizioni ( riflessioni del protagonista, i pettegolezzi nel piccolo negozio e nel locale in cui gli uomini vanno a bere) e alcuni passaggi relativi alle vicende personali del commissario ( a mio avviso non attinenenti con  la storia) alla lunga mi hanno distratta ed annoiata.
Non boccio il romanzo: ma di certo Nele Neuhaus non mi becca più.

-elisa

mercoledì 26 dicembre 2012

Libri sotto l'albero #2

Buongiorno e buon Santo Stefano!
Per me questo giorno è un misto di tristezza e gioia: tristezza perché il Natale e tutta la magia che si porta dietro sono ormai passate; gioia perché ci sono i regali da ammirare per bene e perché finalmente mi posso rilassare e riprendere dai bagordi della vigilia e del giorno di Natale.
E a proposito di regali da rimirare, il bottino libroso di quest'anno è stato notevole! C'è una persona che, per tradizione, mi regala sempre dei libri sia a Natale che al compleanno e, siccome quest'anno ha fatto un super regalo a mio marito, ha deciso di pareggiare i conti e comprarmi l'equivalente in libri: L'ultima estate di Catullo, La libreria dell'armadillo, Mirtilli a colazione e Il senso dell'elefante sono arrivati così.
Il mio regalo sei tu me l'ha regalato la mia splendida sis ♥.
E poi Paulette e Leviathan sono arrivati come regalo extra dal mio papino ♥.


L'ultima estate di Catullo: C'è un uomo, solo, davanti a un lago. E' giovane, ma si sente vicino alla morte. Le onde del lago sembrano onde di memoria. A ogni ondata corrisponde un ricordo. L'uomo è Catullo, il lago è il lago di Garda. Catullo ripercorre le tappe principali della sua breve vita: l'apprendistato presso il suo maestro, Valerio Catone; l'incontro con Cesare; le avventure con gli amici poeti Lucrezio e Anser; la ricerca dell'imprendibile Camerio; ma, soprattutto, rievoca le fasi alterne del suo amore travolgente per una donna sposata, una donna dai due nomi, Clodia e Lesbia. Un amore che ha conosciuto l'esaltazione più alta e la disperazione più nera e che, alla fine, lo ha spinto a cercare la fuga, via da Verona, via da Roma fino all'assolata Bitinia, sulle rive di un mare lontano. Lì una giovane prostituta pare indicargli una via di salvezza, una forma possibile di redenzione. Un romanzo che non è una ricostruzione storica, ma un sogno sulla figura di Catullo, intessuto di mille citazioni, allusioni, riecheggiamenti per avvicinarsi sempre più alla sostanza poetica di questo enigmatico e affascinante autore.

Vi avevo già parlato di questo libro in occasione del Prossimamente in libreria #2 e ad attirarmi subito è stata la trama, il fatto che il protagonista fosse Catullo e che narrasse la sua vita quando crede di essere in punto di morte.
Catullo è un poeta che amo alla follia, l'ho letto in italiano, in latino, l'ho tradotto e analizzato ed ho imparato ad amarlo anche grazie alla mia insegnate di latino e greco che avevo al liceo classico.

La libreria dell'armadillo: La magia di certi libri non sta solo nelle storie che raccontano, ma nelle circostanze che li spostano da una mano all'altra, da un appartamento all'altro. E' questo il caso di un volume fuori catalogo, "Randagio" è l'eroe di Giovanni Arpino, che passa dalla casa di un anziano arteriosclerotico, con un biglietto del Superenalotto tra le pagine, a un libraio vedovo, che fatica a far sopravvivere la sua piccola libreria di quartiere. Quando Francesca, una donna difficile e dolce, chiede al libraio proprio il romanzo di Arpino, lui si rende conto di averlo perso. Ma sa che deve assecondare la fortunata coincidenza e lasciarsi trascinare da quella donna, entrata nella sua vita per non uscirne più. Perché, nonostante il vento gelido della crisi, a volte basta un libro per riconquistare i propri sogni: un lavoro appassionante, una vincita milionaria, un amore.

Una mattina di qualche settimana fa ho accompagnato a Torino mio papà per un intervento e, quando è tornato dalla sala operatoria, ho parlato con i medici ed ho visto che era tutto a posto, sono uscita a fare due passi, anche per lasciarlo riposare tranquillo. Morale della favola sono andata alla Fnac ed ho visto questo che spuntava da uno scaffale. Mi ha ispirata subito! La copertina è fantastica e il fatto che sia un libro che parla di libri e che abbia come protagonista un libraio, ha fatto il resto.

Leviathan - La trilogia: Sarajevo, 1914: dopo l'attentato all'arciduca d'Austria scoppia la Prima guerra mondiale. Ma se a combattersi fossero bestie e macchine? Allora sareste nel mondo di Leviathan, Behemoth e Goliah. Sareste nel mondo di Alek e Deryn. E come una guerra tra universi differenti. Da una parte, le potenze Cigolanti e le loro macchine. Dall'altra, gli alleati Darwinisti e le loro creature di sintesi. Carburante contro cibo, metallo contro pelle. Alek contro Deryn. Aleksander è il figlio dell'arciduca assassinato, in fuga da un impero di cui nessuno lo vuole erede. Deryn è una ragazza arruolata in vesti maschili nell'Aviazione britannica, decisa a vivere come vuole. Si incontrano per caso ma si alleano per scelta e affrontano il conflitto insieme: da Istanbul a New York, tra battaglie aeree e rivoluzioni, Alek e Deryn impareranno che cosa sono il caos e l'odio, ma anche l'amicizia e la speranza - forse addirittura l'amore. In una trilogia steampunk che incalza il lettore con colpi di scena e scontri all'ultimo sangue, Scott Westerfeld ci regala un viggio appassionante nelle infinite possibilità della storia: che sia quella del mondo o di ciascuno di noi.

Ho scoperto questo libro sul blog di Sonia Cuore d'Inchiosto mi ha subito ispirata. Come vi ho già detto, tempo fa non avrei mai letto un libro così (soprattutto perché è un tomo notevole!) ma da quando abbiamo aperto il blog ho deciso di ampliare i miei orizzonti di lettrice e di sperimentare un po'. Vediamo che fine faremo io e il mattonazzo sopracitato!


Il mio regalo sei tu: Oggi vede suo padre per la prima volta. Sono diciotto anni che aspetta questo momento. Una settimana fa l'ha visto in televisione, l'ha cercato e ora eccola lì, che sposta il peso da un piede all'altro nella portineria di uno studio televisivo. Lui ha qualcosa da finire, le chiede soltanto un attimo; diciotto anni e un attimo. "Hai fatto bene a cercarmi tu, perché io non l'avrei mai fatto" le dice poi. Non ci sono abbracci. Gelido freddo invernale, dentro e fuori di lì. Ha un bel salire e scendere da autobus e tram, Lidia, per andarlo a trovare. Passano i mesi e non c'è disgelo. Ma il destino è disegnato nel cielo, ha un cappello bianco da cowboy, è da anni che la cerca dappertutto e ancora non l'ha trovata. Aspettami, non ti muovere, gli dice Lidia, ti troverò io. Va a cercarlo lontano, su una montagna a duemila metri, dove il lavoro principale è sorridere, e non fermarsi mai. E proprio lì, di colpo, una pioggia di sms cambia tutto. Per tanto tempo la vita non ha fatto che dirle no no no, dopo dopo dopo, e ora finalmente le dice sì sì sì, ora! ora! ora! Suo padre le scrive sono cambiato, prima non ero pronto e adesso sì. Adesso vuole stare con lei. Ha trovato il grande amore ed è pronto a cominciare una nuova fase della vita. Ecco come si stanno mettendo le cose. Davvero molto bene. Talmente bene che Lidia ogni due minuti si chiede: ma sarà vero? Non ci sarà qualcosa che non va? "Il mio regalo sei tu" è la storia di un amore negato: l'avventura di una piccola donna coraggiosa nelle spire di un padre serpente.

Ho voluto questo libro dall'esatto momento in cui la casa editrice Marcos y Marcos mi ha mandato la mail di presentazione del libro come prossima uscita. Ad attirarmi immediatamente è stata la trama delicata e complessa, questo rapporto padre e figlia svanito da tempo che si vuole provare a recuperare.
Non vedo l'ora di leggerlo.

E poi Paulette... : Ferdinand è un signore sui settanta che vive tutto solo nella sua enorme cascina in campagna. Figli e nipoti hanno troppi impegni... A lui resta il cane, un bicchierino ogni tanto, e un sacco di tempo libero. Un giorno Ferdinand, facendo visita alla vicina, scopre che il suo tetto è stato devastato da un nubifragio. Non ci dorme tutta la notte. Ma il mattino successivo si fa coraggio e invita Madame Marceline a trasferirsi da lui. Lei e tutti i suoi animali, ben inteso. A poco a poco la fattoria si riempie di fermento, agitazione, nuova vita. Perché dopo Marceline arrivano anche un amico di infanzia di Ferdinand rimasto vedovo di recente, due vecchine un po' smemorate, uno studente di Agraria che rimette in sesto l'orto, e alla fine anche Paulette...

Altro libro scoperto tra le pagine di  Cuore d'Inchiostro che lo ha segnalato qualche tempo fa come avvistamento. Ne avevo letto qualche pagine al supermercato ed ho deciso che sarebbe stato inserito nell'elenco libroso dei regali di Natale.

Il senso dell'elefante: Milano, un elegante condominio della media borghesia, tante esistenze che si intrecciano, tanti personaggi a loro modo paradigmatici. Su tutti veglia Pietro, il nuovo portinaio, uomo silenzioso che ha lasciato la sua Rimini improvvisamente per affrontare un destino racchiuso tra le pareti del suo palazzo. Era prete fino a poco tempo prima, ora è semplice custode di chiavi e appartamenti, legato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini. Perché entra in casa sua quando non c'è? Perché lo segue fino a condividere con lui una sorte inconfessabile? Un segreto che affonda le radici nel destino di ognuno di noi e che ha un simbolo nell'elefante, amuleto della storia, e mammifero che più di ogni altro conserva la devozione verso i legami affettivi...

Devo ammettere che, quando ho letto la trama di questo libro su Il Libraio, mi aveva colpita ma non aveva lasciato il segno. Poi un giorno ho letto la recensione che Marta ne ha fatto sul suo blog MemoriaRem, ne abbiamo parlato un po' e mi ha convinta a leggerlo.
Vedremo...

Mirtilli a colazione: Burlington, Vermont. Il tavolo della colazione sembra un campo di battaglia. Uova strapazzate sbocconcellate, macchie di marmellata mista a yogurt, briciole di pane sulla tovaglia. In salotto giocattoli sparsi a terra e il pianto di un neonato. Ginny e William pensavano di non doversi più occupare di queste cose. Tutti i figli sono ormai grandi e se ne sono andati finalmente a vivere per conto proprio. Il loro programma era quello di godersi in pace gli anni della vecchiaia, curare il giardino, scaldarsi alle chiacchiere serene dell'ultimo sole. Ma è bastato un solo, breve weekend perché la casa fosse improvvisamente invasa da tutta la loro progenie. La prima a presentarsi è Lillian, in fuga da un marito fedifrago, con al seguito la sua bambina di tre anni e il neonato Philip. Poi Stephen, accompagnato dalla moglie che scopre proprio in quel momento che la sua gravidanza è a rischio ed è costretta all'immobilità immediata. E infine Rachel, la figlia minore, che ha perso il lavoro e non può più permettersi le scarpe costose e l'affitto nel pieno centro di Manhattan. Dovevano fermarsi solo pochi giorni, ma sono diventati ospiti a tempo indeterminato. William e Ginny hanno di fronte a loro una lunga, lunghissima estate in cui, fra piatti rotti, urla selvagge, ma anche le carezze tenere delle dita paffute di un nipotino, devono imparare a conoscere di nuovo i figli e i loro problemi, ormai molto più complessi di una caduta dalla bicicletta e un ginocchio sbucciato.

Altro titolo scoperto su Il Libraio che mi ha attirata subito sia per il titolo che per la trama. Speriamo che non sia l'ennesima fregatura...

Direi che adesso da leggere ne ho per un bel po'!

Libri sotto l'Albero #1

*rotola nel blog* buongiorno a tutti!
Passato un buon Natale? Io sto ancora smaltendo i bagordi di pranzo e cena! Comunque, bando alle ciance, eccoci al punto di questo post: i regali librosi.
Devo dire che quest'anno sono stati un po' limitati, ma ben accetti perchè erano libri che desideravo.

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico: Monaco. Max è cresciuto insieme al suo gatto Mix. È un legame profondo, quasi simbiotico. Max, raggiunta l'indipendenza dalla casa paterna, va a vivere da solo, portandosi dietro l'amato gatto. Il suo lavoro, purtroppo, lo porta spesso fuori casa e Mix, che sta invecchiando e sta perdendo la vista, è costretto a passare lunghe giornate in solitudine. Ma un giorno sente provenire dei rumori dalla dispensa di casa e intuisce che lì si nasconde un topo... Un'altra grande storia di amicizia nella differenza, questa è la magia di Luis Sepúlveda.

Il Mercante di libri maledetti: È il mercoledì delle ceneri dell’anno 1205 quando padre Vivïen de Narbonne è costretto a fuggire, braccato da un manipolo di cavalieri che indossano strane maschere. Il monaco possiede qualcosa di molto prezioso, che non è disposto a cedere ai suoi inseguitori.
Sono passati tredici anni da quel terribile giorno, quando Ignazio da Toledo, un mercante di reliquie, riceve da un nobile veneziano l’incarico di mettersi sulle tracce di un libro rarissimo, l’Uter Ventorum. Si dice che contenga antichi precetti della cultura talismanica orientale, e permetta di evocare gli angeli e la loro divina sapienza. Inizia così l’avventuroso viaggio di Ignazio tra Italia, Francia e Spagna, sulle tracce di un manoscritto che qualcuno pare abbia smembrato in quattro parti e accuratamente nascosto. Solo chi è in grado di risolvere complicati enigmi, e di decifrare strani messaggi disseminati nel percorso che conduce al libro, potrà trovarlo e accedere ai suoi segreti. Ma Ignazio non è l’unico a volerlo. Ci sono personaggi loschi e ambigui che intendono entrarne in possesso, anche con l’inganno e con la forza. Chi riuscirà per primo a scoprire dove si trova? E cosa saranno pronti a rischiare, tutti coloro che lo inseguono, per svelare per primi i suoi arcani misteri?

Il libro di Sepúlveda lo desideravo da quando ha fatto capolino sugli scaffali delle librerie, perchè avevo adorato la gabbianella e il gatto che mi aveva fatto commuovere e sognare al tempo stesso. So già che la storia di Max e Mix e il topolino sarà un'altra favola moderna, preparo i fazzoletti.
Il Mercante di libri maledetti invece non ho mai avuto occasione di comprarlo perchè poi altri libri attiravano sempre la mia attenzione. In ogni caso la trama mi intrigava, perchè il genere thriller con protagonisti dei libri, beh, credo sia imperdibile. Oltretutto ha ricevuto il premio Selezione Bancarella, quindi penso sia una lettura valida.

E voi, quali libri avete trovato sotto l'albero? :)


lunedì 24 dicembre 2012

MERRY CHRISTMAS!

TANTI, TANTISSIMI AUGURI

DI

BUON NATALE A TUTTI VOI!!

 

Alessia, Elisa e Francesca

La puntualità del destino - Patrick Fogli



Titolo: La puntualità del destino
Autore:  Patrick Fogli
Editore: Piemme
Pagine: 364
Data di pubblicazione:  Settembre 2012
ISBN:   9788856611892
Prezzo: 17.50 €
Sinossi: Alessia ha quattordici anni da un mese. Una ragazzina come tante, che va a scuola e gioca a pallavolo. Dopo una pizza con le compagne di squadra ha appuntamento con sua madre per tornare a casa. Ma all’ora stabilita di lei non c’è traccia. Sparita nel nulla. Poco dopo Alessia è un nome su un foglio nelle mani dei carabinieri, un volto sorridente che i giornali e le televisioni esibiscono come un trofeo. Diritto di cronaca, lo chiamano. E il circo mediatico che si scatena si fa più grottesco a mano a mano che i giorni passano.Claudio Zanetti, un giovane immigrato di seconda generazione, sembrerebbe essere l’ultima persona ad aver visto la ragazzina. Mentre la gente del paese annusa già la tragedia ed è certa di aver trovato il suo colpevole, c’è qualcuno che ha più fretta di ritrovare Alessia, e trovarla viva. Gabriele Riccardi una volta era un poliziotto. Ora, dopo anni in fuga da se stesso, ha capito che non smetti mai di essere quello che sei, e se hai sempre rifiutato una giustizia fatta di compromessi, non puoi accettarne una vittima dei pregiudizi.Ora che è necessario abbandonare la superficie per scavare a fondo, tra segreti, menzogne e ricatti ignobili, è a lui che tocca. Prima che il tempo emetta la sua sentenza.

Probabilmente il mio punto di vista non sarà molto obiettivo, perchè io adoro Fogli. E' in assoluto nell'olimpo degli scrittori per quanto mi riguarda, e penso che non ci sarà mai un suo libro che mi fara cambiare idea. Perchè il suo stile è così coinvolgente e spietato, che non ti lascia altra scelta se non entrare nella storia che ti trovi tra le mani.
In questo caso poi, la protagonista è una ragazzina di quattordici anni che scompare, e dopo tutti i casi di cronaca a cui abbiamo tristemente assistito, "La puntualità del destino" arriva come una freccia scoccata nel petto, che colpisce dritta il cuore.
Gabriele Riccardi, il cui passato era tema de "Lentamente prima di morire", ritorna in qualità di uomo maturo, consapevole di sè e del suo destino. Proprio per questo, capisce che non ha scelta quando gli viene proposto di unirsi in qualità di consulente nelle ricerche di Alessia.
Il romanzo è straziante, un ritratto crudo e tremendo di ciò che segue la scomparsa di una ragazzina troppo giovane. Dell'angoscia che attanaglia le pareti di casa, che diventano prigione per chi ci abita e non più rifugio sicuro. La narrazione procede lenta, dopo che il coltello viene affondato nella carne. E' come se venisse rigirato pagina dopo pagina, alla scoperta della verità. Ma esiste poi una verità che non sia banale?
Fogli è riuscito a tessere una ragnatela magistrale, dove si rimane impigliati: lo sconcerto di fronte a una società da Reality Show che condivide un dolore costruito ad hoc, che scava e seziona la vita di madri, padri e figli. Che vuole a tutti i costi farsi portatrice di un pathos inesistente.
Se leggete questo romanzo, preparatevi a tante domande, troppe... con tante risposte amare e poco piacevoli da digerire.
In ogni caso, consigliatissimo!

"L'invenzione della realtà è il primo sintomo che siamo tutti ciechi."

Recommend a...book you read on vacation

Buongiorno e buona Vigilia di Natale a tutti i nostri lettori!

Siamo qui con il consueto appuntamento del Recommend a Book, oggi superpuntuale causa vacanze. Ebbene sì, le tanto agognate sono arrivate e in questo caso calzano a pennello in relazione al tema di oggi: recommend a... book you read on vacation.
Oggi voglio consigliarvi un libro letto sotto l'ombrellone, ad agosto dello scorso anno. E' stato letto sotto l'ombrellone e come tale va trattato, ma comunque ne serbo tuttora un piacevolissimo ricordo, specie perchè sono amante del genere. Il romanzo in questione è "Il Carezzevole" di Massimo Lugli.

Marco Corvino è un trasognato cronista alle prime armi, appena approdato alla redazione di un quotidiano romano. Siamo all'alba degli anni Settanta: i fermenti politici agitano le piazze, mentre dai bassifondi esplode la malavita organizzata con le sue guerre criminali. Tra un reportage nel ventre della metropoli e un attentato, tra una rapina e un'intervista a uno stupratore, la violenza urbana in tutte le sue forme diventa per lui pane quotidiano. Ma qualcosa cambia quando sulla sua strada si mette un killer spietato, il "Carezzevole", un assassino senza nome e senza volto, che uccide le sue vittime in un gioco psicologico perverso fatto di trappole, indizi, deliri, con un rituale legato ai cinque elementi della tradizione cinese: acqua, terra, fuoco, legno, metallo... Sfidato dal killer, Marco cercherà di resistere alla seduzione del male, ma dovrà scavare fino in fondo alla propria coscienza per arrivare al confronto finale con l'assassino. 

Premetto che adoro i thriller italiani, perchè mi piace respirarne l'ambientazione nel Paese, e perchè penso che possano aiutarmi a conoscerne il lato 'ombroso'. Devo dire che Il Carezzevole mi aveva preso parecchio, tenendomi incollata fino all'ultima pagina. In primo luogo, perchè Massimo Lugli scrive molto bene, il suo stile è fluido e poco descrittivo, da buon giornalista qual è. Quello che però mi aveva veramente colpita era l'ambientazione negli anni '70, che risultava assolutamente reale poichè scritta da un uomo che l'ha vissuta in prima persona. Il protagonista, Marco, è un ragazzo come tanti, che però vuole diventare giornalista e allora tenterà in tutti i modi di emergere anche nella piccola realtà dove si trova immerso, non senza mille dubbi e perplessità sul futuro. L'illusione della realtà e l'incertezza verso il futuro caratterizzano perfettamente il personaggio, che può essere comunque un simbolo del nostro presente. 
In realtà, la storia del Serial Killer resta un po' di sfondo, e serve più che altro ad aiutare Marco nella scoperta di sè stesso, dell'uomo che vuole essere e dell'uomo che non sarà mai.
Insomma, se volete passare qualche ora in compagnia di un buon thriller, questo sicuramente lo merita.

domenica 23 dicembre 2012

Recensioni in pillole, ovvero quando si legge tanto ma non si ha tempo per recensire

Io speravo che con l'arrivo del freddo e della neve, avrei avuto un po' più di tempo da dedicare alle recensioni, invece sembra proprio che niente fermi impresari, costruttori ed architetti (e meno male!).
Ciarle inutili a parte, questa premessa per dirvi che anche oggi recensisco in pillole tre libri insieme.

Titolo: Il Vangelo secondo Biff
Titolo originale: Lamb: The Gospel According to Biff, Christ's Childhood Pal
Autore:  Christofer Moore
Editore:  Lit Libri In Tasca
Pagine: 574
Data di pubblicazione:  26 Ottobre 2010
ISBN: 9788865830017
Prezzo: 12.90 €

Sinossi
Tutti sanno come è nato e come è morto Gesù. La stella cometa, la mangiatoia, i Re Magi; e poi la passione, la crocifissione. Ma che cosa ha combinato dall'infanzia ai trent'anni? Su richiesta del Messia, a duemila anni dalla sua morte, un angelo fa resuscitare il suo migliore amico, Levi detto Biff, a cui spetta il compito di scrivere un nuovo Vangelo che racconti finalmente la vera storia di Gesù di Nazaret. E quella di Biff è un'epopea ricca di miracoli, viaggi, scoperte, per non parlare di demoni, morti viventi, kung fu, folli monaci tibetani e pupe da sballo. Forse nemmeno l'astuzia e la devozione del migliore amico riusciranno a risparmiare al Salvatore il suo tragico destino, ma Biff non permetterà che si sacrifichi e ascenda al cielo senza aver lottato per impedirlo!

Se si cerca questo libro su aNobii, Goodreads o Amazon si leggeranno opinioni decisamente diverse e contrastanti perché un romanzo come questo o lo si odia o lo si ama. Io, invece, mi colloco esattamente a metà, ma andiamo con ordine.
Il Vangelo secondo Biff è talmente famoso che riassumervene la trama non credo serva a molto, ma così bisogna fare: Levi detto Biff, il migliore amico di Gesù, viene riportato in vita perché possa scrivere il suo Vangelo, la sua sua versione dei fatti circa la vita del suo amico d'infanzia  e lo fa a modo suo senza peli sulla lunga, con ironia e volgarità mischiate insieme.
Come vi dicevo io non l'ho né adorato né odiato, mi ha lasciata abbastanza indifferente perché se inizialmente ho riso come una matta ed ho trovato estremamente geniale il tutto, da un certo momento momento in avanti era poi sempre la stessa solfa e l'ironia ha perso il suo fascino. Ciò non toglie che sia un libro che si legge bene e in fretta nonostante la lunghezza e tanto di cappello a Moore per l'idea che ha avuto di scrivere questo romanzo.

Titolo: Possessione. Una storia romantica
Titolo originale: Possession. A Romance
Autore:  Antonia S. Byatt
Editore:  Einaudi
Pagine: 509
Data di pubblicazione:  01 Gennaio 1994
ISBN: 9788806136154
Prezzo: 11.00 €

Sinossi:
Roland Mitchell scopre in un libro appartenuto al poeta vittoriano RandolphHenry Ash due minute di una lettera indirizzata a una donna. Il tono dellalettera lascia trapelare un amore insospettato. Roland scopre l'identitàdella donna, una poetessa e coinvolge nelle sue ricerche la collega MaudBailey. Roland e Maud ripercorrono i passi della donna e dell'uomo vissutiun secolo prima ricostruendo una vicenda che ben presto diventa la loro."Possessione" ha vinto il Booker Prize, premio assegnato ogni anno al migliorromanzo britannico.

Taaanti anni fa ho visto il film tratto da questo romanzo e me ne sono innamorata. Pochi anni fa ho scoperto che quel film, appunto, era stato tratto da un romanzo e ovviamente ho subito pensato che quel romanzo doveva essere mio. Il caso ha voluto che riuscissi ad averlo tramite uno scambio su aNobii ma, non so perché, non lo lessi subito e il risultato è stato che questo libro è rimasto a prendere polvere sugli scaffali della mia libreria finché, qualche domenica fa, non ho fatto un po' di ordine ed è saltato fuori.
Nonostante il titolo questo romanzo è fantastico, non è per nulla sdolcinato o romanticoso all'eccesso, è un inno alla letteratura e all'amore per essa.
Bisogna ammetere però che, essendo infarcito di citazioni e rimandi alla poesia e a molte opere letterarie inglesi del secolo scorso, la lettura non è per nulla facile e io stessa sono stata tentata spesso di lasciarlo a causa della noia che a volte mi assaliva durante la lettura. Ma se si ha la pazienza di superare le prime duecento pagine, poi si entra nella storia e si viene coinvolti così che non lo si può più abbadonare.

Titolo: L'ultima estate di innocenza
Autore:  Patrick Fogli
Editore: Piemme
Pagine: 600
Data di pubblicazione:  03 Marzo 2008
ISBN: 9788838488580
Prezzo: 12.00 €

Sinossi:
E' un'estate strana, piena di sole accecante e di temporali improvvisi. E' l'estate di Lisa, che ha tredici anni e non parla. Ha smesso un giorno di febbraio. Il giorno in cui non è tornata a casa da scuola fino a notte inoltrata. Il giorno che sua madre Roberta cerca disperatamente di ricostruire, per poter finalmente colmare il muro di silenzio che da allora le tiene distanti. E' l'estate di Michele Ferrara che si sveglia dal coma dopo sei mesi. E che non ricorda quasi nulla della sua vita passata. Niente dell'incidente che lo ha spedito nel buio di una notte di neve. Niente dell'uomo che era e che ritrova piano piano, scoprendo un altro se stesso che non conosce più. E che gli fa paura. E' l'estate di Nicola Zanardi, che fa il fotografo e ritorna dall'Iraq. Con una donna da dimenticare, un amico morto in un attentato e una valigia scambiata che nasconde fotografie che nessuno dovrebbe vedere. E che molti vorrebbero avere. E' l'estate di Giovanni Marra, poliziotto con troppi ricordi, e del corpo di una bambina che mezza Italia sta cercando, riaffiorato all'improvviso dalla terra di un parco. E di altre morti strane e sospette arrivate senza un motivo apparente a disegnare una trama difficile da decifrare. Storie che sembrano distanti tra loro, ma che si riveleranno strettamente intrecciate una all'altra. Finché ognuno dovrà fare i conti con un presente diventato troppo pericoloso. 

Anche questo, come Possessione, è un libro che ho comprato parecchio tempo fa e poi è scomparso nei meandri della mia libreria e mannaggia a me che l'ho lasciato nascosto per così tanto tempo! Perché questo thriller è davvero qualcosa di veramente ben scritto e ben raccontato.
Patrick Fogli decide di strutturare questo romanzo presentando diversi personaggi con storie apparentemente slegate tra di loro, ma che in realtà hanno molto in comune, che ovviamente non vi dico cos'è altrimenti vi rovino la sorpresa.
Quando si decide di scrivere un libro in questo modo si può incorrere in un grosso rischio e cioè quello di fare un gran casino, confondendo le idee del lettore e portarlo ad abbandonare il libro: l'abilità di Fogli sta nel fatto che non tira troppo a lungo la vicenda, ma inizia a dare qualche indizio per capire come stanno le cose dopo le prime centocinquanta pagine. Nonostante questo, se devo essere sincera, devo dire che non è sempre stato così facile proseguire nella lettura, non perché non fossero chiare le dinamiche, ma perché a volte la storia è un po' troppo ridondante e ti viene da pensare "insomma, arriva al sodo!".
In ogni caso, se vi piace il genere, vi consiglio assolutamente di leggerlo perché ha uno stile molto particolare, diverso dai soliti thriller, diverso dalle solite storie che siamo abituati a leggere.
 




sabato 22 dicembre 2012

"Che fine ha fatto miss Baby?", Martin Lee

Titolo: Che fine ha fatto miss Baby?
Autore: Martin Lee
Editore: Newton & Copton
Prezzo: 9,90
Pagine: 286
 Attenzione attenzione! Questo romanzo si basa su due grosse menzogne. prima di tutto: non è un thriller. Non possiede nessuna caratteristica del thriller, possiamo magari esagerare dicendo che è un noir, ha un tocco di mistero e contempla alcuni eventi e fatti poco chiari.
Secondo: Miss Baby non va proprio da nessuna parte, non fa nessuna fine, lo dico per tranquillizzare tutti sulle sue sorti.


Sinossi:  Laney ormai è una donna serena e sicura di sé. Tanti anni fa era sola al mondo, un'adolescente timida e introversa. Poi un giorno incontrò Delilah, che fu come una sorella maggiore. Delilah era tutto per lei, e la faceva sentire finalmente amata e protetta. A settecento miglia di distanza, in Texas, c'è un'altra donna. Si chiama Miss Baby, e ha il cuore a pezzi, perché gli uomini della sua vita non hanno fatto altro che offenderla e umiliarla. Finalmente conosce un uomo tenero e gentile, una persona di cui potersi fidare, ma ha perso la memoria, e non ricorda più il suo nome e da dove viene... Laney e Miss Baby non hanno nulla in comune, non si conoscono e non si sono mai incontrate, eppure un terribile segreto le unisce, una verità sepolta nelle sabbie del tempo. E quando la polizia si presenta a casa di Laney per interrogarla su un omicidio avvenuto tanti anni prima, le ombre del passato ricompaiono nella sua vita...



Bene, tralasciando queste due cantonate prese dall'editore... E' un bel romanzo. Racconta soprattutto delle disperazione e della solitudine di un gruppo di donne, disposte a tutto per avere la possibilità di condividere la propria esistenza con un uomo. Disposte a tutto, persino mentire clamorosamente: persino uccidere.
Niente di nuovo sotto il sole, direte voi: non si può certo dire che la tematica sia nuova.
Ma la storia è scritta bene, ben svolta, melanconica, a tratti toccante.

giovedì 20 dicembre 2012

Sfide letterarie a gogò!

Buongiorno a tutti!
Natale si avvicina ormai, avete comprato tutti i regali? A me ne mancano ancora due e correrò sabato mattina a rimediare. E poi ho diligentemente distribuito ad amici e parenti wish list ad hoc per ricevere tanti bei libri sotto l'albero.

In ogni caso veniamo al motivo di questo post e cioè l'iscrizione da parte di Elisa e mia ad alcune sfide letterarie proposte su aNobii.
E' la prima volta che io partecipo a delle sfide di lettura e devo dire che, nonostante la titubanza iniziale, ora non vedo l'ora che sia il primo gennaio per cominciare! Le trovo stimolanti e divertenti.

Come già vi avevo detto in precedenza, ci siamo iscritte alla sfida de I libri di Rory Gilmore che è più una sfida contro se stessi che altro perché non si accumulano punti leggendo, non ci sono limiti di tempo né classifiche.

Ieri, invece, mi sono iscritta a La Sfida dei Buoni Propositi che consiste nel leggere diversi libri con le caratteristiche indicate dall'ideatore della sfida.
Ecco il mio elenco:

A)Leggere 7 libri per i quali, rimandiamo sempre sempre, sempre la lettura;

New York – Edward Rutherfurd
Qualcuno con cui correre – David Grossman
Angelology – Danielle Trussoni
La custode di mia sorella – Jodi Picoult
La cena – Herman Koch
Le sette vite dell’amore – Carlo d’Alessio
Miss S. – Cathleen Schine

B)Leggere 4 libri di scrittori che vorremmo conoscere ( e dei quali, dunque non abbiamo mai letto niente);

Leviathan . La trilogia – Scott Westerfeld
Un giorno di gloria per miss Pettigrew – Winifred Watson
Libertà – Jonathan Frazen
Uccellino del paradiso – Joyce Carol Oates

C)leggere 3 libri di uno stesso autore(facoltativa l’aggiunta di un quarto libro che sia autobiografia-biografia, questo comporta un aumento dei punti per questa categoria. Vedi legenda punti);

Il valzer lento delle tartarughe – Kahterine Pancol
Gli occhi gialli dei coccodrilli – Katherine Pancol
Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì – Katherine Pancol

D)leggere 3 saggi;

La bellezza e l’inferno – Roberto Saviano
Una certa idea di mondo – Alessandro Baricco
Storie di libri – AA.VV.

E)leggere 2 libri consigliati da altri partecipanti che prenderanno spunto dai vostri libri “Non letti”;

F)leggere 3 libri pubblicati tra il 1800 e il 1940.

Grandi speranze – Charles Dickens
La lettera scarlatta – Nathaniel Hawthorne
La fiera delle vanità - William Makepeace Thackeray

Altra sfida a cui parteciperò da gennaio del prossimo anno è quella de Un Classico al Mese che consiste nel leggere ogni mese un classico della letteratura scelto a piacimento.

E, ultima ma non ultima, la sfida dei Tutti Diversi che consiste nel leggere un sacco di libri a piacere con una sola regola: per accumulare punti i libri letti devono essere di autori diversi.


...dunque alla fine sono riuscita a trascinare Francesca nel mio baratro! Questa è la mia lista per la sfida dei buoni propositi:


1) I 7 che rimandiamo sempre:
La famiglia Moskat - Singer
Palazzo Yacouban - Al Aswani
Tenera è la notte- Fitzgerald
Storia di Neve- Corona
Corto viaggio sentimentale - Svevo
Quella sera dorata- Cameron
Tenera e la notte - Fitzgerald

2) 4 libri di scrittori che vorremmo conoscere:
La bambolona - de cespedes
I segni d’oro - Starnone
Il maestro e Margherita - Bulgakov
La signora Dalloway- Woolf

3) Tre libri di uno stesso autore:
Mucchio d’ossa (Stephen King)
L’ombra dello scorpione
L’incendiaria

4) Tre saggi:
Antologia- Marx
Intervista con la storia- Fallaci
Foibe- Gianni Oliva

5) 2 libri consigliati

6) Tre libri pubblicati fra il 1800 e il 1940:
I fratelli Karamazov - Dostoevskji
La fiera della vanità - Thackeray
Via col vento - Mitchell


- elisa