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lunedì 17 settembre 2012

Nuvolosità Variabile - Carmen Martìn Gaite

Titolo: Nuvolosità variabile
Titolo originale: Nubosidad variable
Autore: Carmen Martìn Gaite
Traduttore: M. Finissi Parolo
Editore: Giunti Astrea Pocket
Pagine: 480
ISBN: 9788809054745
Prezzo: 3.90 €

Sinossi:

Mariana ha tracciato per sé una brillante ma solitaria carriera dipsicanalista, mentre Sofia è moglie di un ambizioso e distratto uomod'affari e madre di tre figli ormai grandi; entrambe attraversanoun periodo segnato da fallimenti e dolorosi distacchi e decidono discriversi, per riaprire gradualmente il dialogo interrotto da decenni e perriflettere insieme sugli errori passati e i dubbi presenti. Sofia ritrova lapropria fantasia letteraria e dà sfogo alla passione creativa per le parole,contro il linguaggio inerte delle convenzioni. Mariana, dal canto suo, riescea lanciare una rete di pensieri e sentimenti sui vuoti interiori che fino aquel momento aveva sfuggito, spaventata. Complici e acute, lucide e spiritoseanche nei momenti di sconforto, le due eroine di Carmen Martin Gaite esprimonotutta la "nuvolosità variabile" dell'animo femminile nella precarietà delmondo odierno.

Ho serie difficoltà a scrivere la recensione di questo romanzo perché devo ancora capire se mi è piaciuto o meno.

In giro per il web, su aNobii e Goodreads le recensioni che si trovano parecchio contrastanti: c’è chi l’ha amato e chi no. Io non appartengo a nessuno dei due gruppi perché non mi ha catturato a tal punto da amarlo, ma non mi è nemmeno così tanto dispiaciuto da detestarlo e non consigliarlo.

Il libro è uno scambio epistolare tra due amiche d’infanzia che, a causa dell’amore per uno stesso ragazzo, si separano per molto tempo.
Mariana è una psicanalista affermata che ha sacrificato tutta la sua vita alla carriera, Sofia, invece, è una casalinga madre di tre figli e sposata con un uomo che pensa solo a fare soldi e dedica poco tempo a lei e alla prole.
Una sera, casualmente, si incontrano di nuovo ed è come se la loro amicizia non fosse mai finita: ricominciano a parlare, a ridere e a scherzare come facevano un tempo.
Certo, di tempo ne è passato e loro non sono più le stesse ragazzine di una volta: devono imparare di nuovo a conoscersi, a capirsi, devono raccontarsi le reciproche vicende e vicissitudini che hanno costellato le loro vite durante gli anni di lontananza.

L’idea di per sé non è originalissima, è già capitato di leggere romanzi epistolari che hanno come protagoniste due donne che si raccontano i problemi di una vita che gli sta decisamente stretta, ma il punto di forza di questo libro sta nel modo di scrivere dell’autrice che è fluido e scorrevole. Quindi, dov’è il problema? Per me personalmente è stato il fatto di non riuscire a provare empatia con le due protagoniste: il libro è strutturato in modo che in ogni capitolo, a voci alterne, Sofia e Mariana raccontino un po’ di sé, del loro passato comune e non; solo che non si fa in tempo ad affezionarsi a una delle due che il capitolo finisce, si passa all’altra e bisogna tornare nuovamente nello stato d’animo di comprendere l’attuale voce narrante.
Inoltre l’ho trovato un po’ troppo descrittivo in certi punti:  spesso le due protagoniste si dilungano a raccontare e descrivere fatti, situazioni, cose e persone che secondo me non sono propriamente funzionali al racconto e lo appesantiscono inutilmente.

In conclusione, non posso dire che non mi sia piaciuto perché di per sé è una bella lettura, rilassante e che offre interessanti spunti di riflessione, ma di contro non posso nemmeno dire che mi sia completamente piaciuto. Se dovessi dargli un voto, sarebbe 6 ½.
Peccato perché l'incipit mi aveva catturato davvero tanto e mi aveva fatto pensare di trovarmi davanti ad una lettura che mi avrebbe catturata al 100%.

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