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martedì 23 ottobre 2012

"Serpenti e piercing", Hitomi Kanehara


Titolo: Serpenti e piercing        
Autore: Hitomi Kanehara
Editore: Fazi
Prezzo: 12
Pagine: 121

SinossiTrasformarsi in serpenti è possibile? Niente di più facile, basta inserirsi un piercing nella lingua, sostituirlo di volta in volta con uno di dimensioni sempre maggiori e, quando sulla punta non sarà rimasto che un filino di carne,intervenire con un taglio chirurgico (o casalingo) e il gioco è bell'e fatto. Una lingua biforcuta con le due estremità perfettamente mobili e indipendenti da sbattere in faccia al mondo che ci circonda. Romanzo d'esordio della appena ventenne Kanehara, il libro ha creato un terremoto nel panorama letterario del Sol Levante.

Diciamolo subito: anche senza leggerlo, sarei sopravvissuta ugualmente. Pubblico la recensione perchè, nonostante le pecche, la storia ha un suo perchè.

La protagonista diciottenne, senza lavoro, aspirazioni ( salvo quello di ricorrere allo split tongue, ossia la separazione della lingua in due tramite piercing) o obiettivi, stringe una relazione con il giovane punk Abe, il quale sotto tutti quei piercing e quelle creste rosse cova un cuore tenero e sinceramente innamorato. Un principe con le borchie, insomma.
La nostra eroina si prende una sbandata colossale per il suo tatuatore: che lungi da essere una persona normale, è violento, morboso e pericolosamente attratto dall'idea di uccidere.
Comincia così questa storia di amore, sesso violento e tatuaggi, a disegnare sui corpi creature mitiche e fantasiose.
La traduzione fa pietà, le scene di sesso sinceramente inutili. 
Cosa mi ha spinto a terminare la lettura?
Quel principe con le borchie è davvero una tra le più dolci figure che io abbia incontrato nelle ultime letture.
Sinceramente, però, non approvo e non appoggio il successo che quest'opera ha avuto...

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