Pagine

mercoledì 26 settembre 2012

I blogger e i critici letterari



Ieri sera mi è capitato di leggere un articolo, segnalato su Facebook dalla casa editrice Neri Pozza, in cui Sir Peter Stothard, critico letterario e giudice del Man Book Price, afferma che i blog dedicati ai libri, nei quali vengono espresse le opinioni dei blogger che li hanno creati, stanno uccidendo la critica letteraria.

Mi permetto di dissentire totalmente da quanto affermato nel suddetto articolo perché un conto è la critica letteraria, un conto sono le opinioni da lettore che vengono espresse dai blogger nei loro spazi cibernetici dedicati ai libri.

Credo sia necessario distinguere bene la figura del critico letterario, cioè colui che conosce e padroneggia l'insieme di strumenti teorici e pratici, contenuti e studi, giudizi e spiegazioni dedicati alla valutazione della letteratura in generale o in riferimento a specifiche opere letterarie o insiemi di opere (definizione tratta da Wikipedia), dalla figura del blogger che, invece, è colui che per passione, divertimento e quant'altro, ha deciso di aprire un blog nel quale condivide con gli altri visitatori del web le sue impressioni circa quello che il libro letto gli ha trasmesso, lasciato e quant'altro.

Penso sia ben evidente la differenza tra le due figure: il primo è uno studioso che ha acquisito le capacità necessarie per fare un'analisi del testo molto più approfondita e che va ben al di là di ciò che un libro può trasmettere a livello emozionale; il secondo è una "persona normale" (passatemi il termine) che ha deciso di scrivere, in uno spazio pubblico, ciò che pensa di quello che ha letto, senza avere i mezzi posseduti da un critico letterario.
Uno fa un'analisi asettica e impersonale del testo, l'altro spiega invece quali corde del suo animo sono state toccate dalla lettura del testo.

Non è per tirare l'acqua al nostro mulino, ma credo che ai blog letterari vada il merito di rendere la lettura un po' più vicina a tutti. Perché, diciamoci la verità, in un paese come il nostro in cui si leggere veramente poco, se esistessero solo riviste o siti di pura critica letteraria sono fermamente convinta che il dato statistico di lettura scenderebbe ancora e in modo notevole.
Non sto dicendo di essere contraria alla critica letteraria, anzi! Vorrei che venissero pubblicate più riviste sull'argomento prorpio come succede all'estero, però non si può dire che siano i blogger che stanno mettendo in crisi la critica letteraria.
Le due cose esistono ed è un bene che continuino ad esistere perché, sebbene seguendo strade diverse, hanno lo stesso fine: far conoscere i libri ed incentivarne la lettura.

Vi lascio il link all'articolo in questione, che è però in inglese: The bionic book worm così potete leggerlo e dirci cosa ne pensate.
Sono proprio curiosa di sentire i vostri pareri!

15 commenti:

  1. Ho letto un pó l'articolo ma non sono andat molto avanti perché ció che dice il tal critico é quello che dicono tutti i critici messi di fronte alla realtà della blogosfera...io dico che la critica dovrebbe smettere di sentirsi minacciata da noi blogger in primis lettori, dato che le nostre sono opinioni, più o meno ben strutturate, su ciò che leggiamo...la loro é o per lo meno dovrebbe essere una critica attenta al testo....detto questo credo debbano anche confrontarsi con la realtà dove le riviste di critica letteraria, una critica letteraria vera e propria verrebbe compresa e apprezzata solo da chi dispone di certi strumenti e che ha avuto come oggetti di studio testi di critica letteraria...per il resto, ciò che fa un buon consiglio una critica non può...c'é inoltre da tenere in conto che il suddetto critico parla de lettori come delle capre che si fanno intrigare dalla prima pubblicità o commento s un libro divenuto best seller o su certe operazioni commerciali, quando invece io ho sempre pensato al lettore come una persona in grado di scegliere e di sapere quale libro fa per lui...insomma come al solito i critici sono lontani anni luceda noi e nonostante li ringraziamo per riuscire a fornirci uno sguardo dettagliato e specialistico sul mondo della letteratura sarebbe il caso non si preoccupassero di cosa scrivono i blogger, ma semmai del perchè libri bocciati da lettori con la L maiuscola continuano a spopolare tra la massa...e poi ognuno mantenga il proprio ruolo...noi siamo blogger e credo nessuno si elevi a critico...che loro siano invidiosi di noi? :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con te! Anche perché, ripeto, la maggior parte di chi scrive blog non ha le conoscenze necessarie da far concorrenza ai critici.
      Invidiosi lo sono di sicuro, noi siamo più comprensibili, più seguiti, più amati, più tutto! :D

      Elimina
  2. Ragazze la penso esattamente come voi.
    Esiste una differenza abissale tra una critica letteraria e una recensione di un blogger. E' importante sapere se un romanzo è oggettivamente ben scritto ma è indubbiamente fondamentale il suo impatto emozionale sul lettore. Come dici bene tu, è di questo aspetto che ci occupiamo noi blogger, che siamo innanzi tutto lettori appassionati! E certamente alla gente fa piacere conoscere il parere di altri lettori con gusti e cultura simili. Credo che le due figure possano co-esistere tranquillamente dato che si occupano di due aspetti della lettura differenti ma ugualmente importanti. Oddio questo critico ovviamente non la pensa così, dato che in un passaggio dell'intervista dice che "Non tutte le opinioni hanno lo stesso valore" ma quest'affermazione è molto discutibile, in tutti gli ambiti in cui viene esternata! Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni opinione ha il suo di valore e comunque, secondo me, continua ad essere inutile cercare di pargonare le due cose perché, come dici giustamente tu, tra noi blogger e loro critici c'è una differenza abissale.
      Bisognerebbe solo prenderne atto e basta, senza far polemica...

      Elimina
  3. Io non posso che condividere il vostro pensiero: stiamo parlando di due universi diametralmente opposti.
    I blogger condividono idee, emozioni e opinioni assolutamente personali. I critici letterari valutano utilizzando un insieme di strumenti e abilità dei testi, indipendentemente dal loro piacere personale.
    E poi, mi piacerebbe farvi notare questo passaggio:
    "The rise of blogging has proved particularly worrying, he says. "Eventually that will be to the detriment of literature. It will be bad for readers; as much as one would like to think that many bloggers opinions are as good as others. It just ain't so. People will be encouraged to buy and read books that are no good, the good will be overwhelmed, and we'll be worse off. There are some important issues here."
    Apparentemente quest'uomo crede che i lettori si lascino influenzare dalle opinioni dei blogger e si precipitino in libreria a comprare qualsiasi cosa venga spacciata come sublime.
    Beh, non è così. Perchè leggere è qualcosa di talmente personale, che un'opinione sia di critico che di blogger, vale ben poco.
    Almeno, questo è ciò che penso io: se mi metto in testa di leggere un libro, devo sbatterci contro in prima persona e capire se mi piace o no. Anche se magari al resto del mondo è sembrato un capolavoro oppure una nullità.
    Certo è che l'omino con il paraocchi è lui!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io come te! Se un libro lo voglio leggere, lo faccio indipendentemente da ciò che di positivo o negativo dicono i critici o i blogger.
      Di sicuro c'è che noi blogger parliamo una lingua molto più comprensibile dei critici.

      Elimina
  4. Mi trovo completamente d'accorto con ciò che dite.
    La critica letteraria serve, non c'è dubbio, ma analizza le opere proprio da un punto di vista oggettivo e analitico. Mira a comprendere se ciò che si trova davanti può diventare un testo che può entrare a far parte del mondo della letteratura. Noi blogger invece puntiamo a trasmettere passione ed emozione per questo stupendo mondo letterario; proviamo a influenzare gli altri e a far capire loro della meraviglia che può regalare un libro, di quanto ci si possa immedesimare in un protagonista di un romanzo e di quanto si possa imparare da questo.
    Credo anche che chi ci legge sia in grado di non farsi influenzare dal nostro parere e che usi il nostro consiglio solo per capire se la lettura può essere un buon acquisto. I lettori sono intelligenti e critici al punto giusto. Sanno capire quando fidarsi o quando è meglio procedere coi piedi di piombo.
    Io di "Lost In Good Books" mi fido molto e credo lo facciano in molti!:)
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille cara <3 <3 <3 :D
      Per il resto, hai espresso egregiamente ciò che penso!

      Elimina
  5. Quoto i vostri ragionamenti.
    Non solo la critica e l' opinione del blogger sono due cose diverse: ma è diversa addirittura la materia che trattano. Mi spiego.
    Sono una laureanda in lettere moderne e da cinque anni a questa parte mi ritrovo a leggere saggi di critica letteraria. E la sapete una cosa? La critica letteraria non considera gran parte dei romanzi di cui si parla nei blog.
    La critica fa una cernita delle nuove uscite e seleziona alcuni testi che reputano validi. Cercano caratteristiche specifiche, prosa "alta", contenuti di un certo peso, lontani dal clamore del mercato editoriale Snobbano tre quarti dei romanzi, difatti di solito è un evento quando critica, editori e lettori concordano su un testo.
    Per accorgersi della differenza, basta sfogliare il Tuttolibri che si trova al sabato con La Stampa, e Il libraio: nel primo scrivono i critici e i testi proposti spesso sono sconosciuti, ristampe introvabili, edizioni costose oltre ogni limite; su Il Libraio invece troviamo l'affascinante figura del giornalista-lettore, i romanzi seguono molto da vicino l'andatura della pubblicità, ma è senz'altro meno avvertita la distanza tra il lettore e lo scrittore.
    Credo anche che la percezione sia differente, almeno a parer mio: il critico si pone rispetto al lettore come un pedagogo, propone una serie di titoli scelti dicendo "questo è il meglio al momento". Il blog propone: questo è il romanzo, le sue caratteristiche sono queste, a noi è piaciuto piuttosto che no.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu sei la nostra massima esperta in materia e parli con cognizione di causa, quindi non c'è storia :P
      Tutto Libri mi ostino a leggerlo tutti i sabati, ma, come dici tu, spesso i libri presentati sono di nicchia e la critica che ne viene fatta a volte è talmente complessa che mi perdo e chiudo il giornale.
      Con Il Libraio invece è tutta un'altra storia!

      Elimina
  6. Quello che si dice al barsport, di fronte al caffè del mattino o alla birra prima di cena, cosa ha ucciso? Gli editoriali dei quotidiani? Eppure la gente beveva il caffè e la birra in locali pubblici molto prima della nascita dei giornali... e beveva caffè e birra mentre i critici pensavano di condannare o assolvere gli scrittori - e mentre i critici pensavano che Dumas padre fosse uno scribacchino indegno, i lettori adoravano i suoi romanzi. E intanto bevevano caffè e birra :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gran bella argomentazione! Caffè e birra per tutti :D
      Scherzi a parte, è inevitabile che "le persone normali" commentino, parlino ed esprimano un proprio pensiero su ogni cosa. E non capisco perché questo, tutto a un tratto, spaventa al punto da dover dire che le opinioni e i commenti sono la causa principale della crisi della critica letteraria.

      Elimina
  7. Massì, è assurdo che si pensi di monopolizzare la discussione librosa. Tralasciando il fatto che ci sono dei critici che veramente manderei a schiantarsi per le cavolate che dicono, rifuggendo dai loro suggerimenti come un cane dalla castrazione...
    Ad ogni modo, non capisco tutta questa chiusura. Cioè, è vero che ci sono blogger in grado di recensire libri come e meglio di un critico specializzato, ma non sono certo la norma. E soprattutto, non sempre chi cerca consigli su un blog vuole leggere una recensione specializzata. Anzi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo: è un'assurdità. C'è libertà di pensiero e di parola, quindi deve sserci in tutti i campi.
      Se ne faccia una ragione Sir "monopolizzo tutto io"!

      Elimina
  8. Ciao!prima di tutto lasciatemi esprimere i miei complimenti per il vostro blog, veramente bello, specialmente la qualità degli articoli.
    Per quanto riguarda il post in questione, sono completamente d'accordo con quanto avete detto. I tempi cambiano ed il mercato si allarga. Tutti, compresi i critici letterari si devono adeguare e, nel caso di quest'ultimi, devono imparare a lasciare spazio ad altre forme di "critica". Penso inoltre che se il loro mestiere è in crisi non è certo per colpa dei bloggers, ma piuttosto colpa di un sistema che loro stessi non hanno aiutato a cambiare, rendendolo fruibile a pochi. Creare nicchie troppo ristrette e con password di verifica all'ingresso spinge tutto il resto ad adeguarsi e quindi a prendersi un proprio spazio altrove. In questo caso è il web che sicuramente ha fatto crescere la voglia di leggere e ha contribuito ad allargare il mercato. Ora non ricordo bene ma mi sembra che qualcuno una volta abbia detto che non è sull'insuccesso altrui che si può creare il proprio di successo...
    Mi sono iscritto al vostro blog, non appena avrò creato un banner per il mio vi chiederò lo scambio!
    Complimenti ancora ragazze!
    ciao, Simone
    http://crazyaboutfiction.blogspot.it

    RispondiElimina