Pagine

giovedì 27 dicembre 2012

Biancaneve deve morire, Nele Neuhaus

Titolo: Biancaneve deve morire
Autore: Nele Neuhaus
Editore: Giano
Pagine: 463
Prezzo: 18,00

Sinossi: Dieci anni trascorsi in una cella a scontare una pena per omicidio, dieci lunghi anni, e poi finalmente arriva l'agognato giorno in cui il cancello del penitenziario di Rockenberg si chiude alle spalle di Tobias Sartorius. Il mondo, si sa, non aspetta a braccia aperte chi esce di prigione. Per Tobias la meta è perciò obbligata: Altenhain, il piccolo borgo tra i monti del Taunus, dove da tre generazioni i suoi esercitano l'onorato mestiere di osti al Gallo d'Oro, la trattoria del paese. Il ritorno al villaggio natale si rivela, però, subito per il figlio dei Sartorius un inferno peggiore di quello patito tra le mura del penitenziario. La madre è andata via di casa, l'appartamento paterno è in rovina, la trattoria chiusa. Di suo padre, poi, un uomo un tempo vitale e sicuro di sé, rimane solo un'ombra. Ogni oggetto, infine, della casa rimanda a quella sera d'estate di dieci anni prima in cui Laura Wagner e Stefanie Schneeberger scomparvero. Tutti gli indizi avevano allora indicato lui, il ragazzo dell'oste Sartorius, come il colpevole. Tobias non ricorda nulla di quella sera, solo che aveva bevuto con gli amici e che amava perdutamente Stefanie, la ragazza con i lunghi capelli neri e la bocca rossa come Biancaneve, per la quale aveva lasciato Laura. La rabbia e la delusione del ritorno probabilmente svanirebbero, se le cose non precipitassero con sorprendente rapidità. Quasi contemporaneamente alla ricomparsa di Tobias, infatti, uno scheletro umano torna improvvisamente alla luce...




Preso dopo tanti tentennamenti (dovuti soprattutto al prezzo, che per un'edizione non rilegata è piuttosto alto), avevo riposto molte aspettative in questo romanzo, che può vantare commenti entusiastici in qualunque sito che si occupi di opinioni di lettori.
E' un thriller cupo, con un'ambientazione d'effetto: un piccolo e pettegolo paese di montagna, in cui dietro una calma apparente si celano  delitti irrisolti e diatribe fra compaesani.
 La storia è ben scritta, ben pensata, e soprattutto risulta per buona parte avvincente. Non si può dire che non mi sia piaciuto, eh: ma alcuni dettagli poco chiari della trama, le continue ripetizioni ( riflessioni del protagonista, i pettegolezzi nel piccolo negozio e nel locale in cui gli uomini vanno a bere) e alcuni passaggi relativi alle vicende personali del commissario ( a mio avviso non attinenenti con  la storia) alla lunga mi hanno distratta ed annoiata.
Non boccio il romanzo: ma di certo Nele Neuhaus non mi becca più.

-elisa

Nessun commento:

Posta un commento