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martedì 7 agosto 2012

Appunti di un venditore di donne - Giorgio Faletti

 Titolo: Appunti di un venditore di donne
Autore: Giorgio Faletti
Editore: Dalai
Pagine: 397
Data di pubblicazione: Luglio 2012
ISBN: 9788866206972
Prezzo: 11,90 €

Sinossi:

1978. A Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come Gaetano Badalamenti soffocano ogni tentativo di resistenza civile, all’ombra della Madonnina le bande criminali di Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali. Ma anche in questo clima la dolcevita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la «Milano da bere» degli anni Ottanta, non conosce soste. È proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine e cabaret - dove cresce una nuova generazione di uomini di spettacolo destinata a rivoluzionare la comicità italiana - che fa i suoi affari un uomo enigmatico, affascinante, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno «sgarbo». Si fa chiamare Bravo. Il suo settore sono le donne. Lui le vende. La sua vita è una lunga notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l’amico Daytona. L’unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio, formidabile chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi. La comparsa improvvisa di una ragazza, Carla, che per sfuggire alla povertà decide di entrare nel giro della prostituzione, risveglia dolorosamente in Bravo sensazioni che l’handicap aveva messo a tacere. Ma per lui non è l’inizio di una nuova vita - che comunque gli sarebbe preclusa - bensì di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un’organizzazione terroristica. Incastrato come capro espiatorio in una serie di omicidi e in una strage efferata, per salvarsi non potrà contare che su se stesso. Il mondo, cui aveva cercato di sottrarsi scegliendo l’oscurità alla luce del giorno, lo risucchia mettendolo faccia a faccia con la violenza del proprio tempo. Qualcosa di molto più grosso di lui che fa sembrare acqua cristallina i suoi traffici sporchi.

La morte è una primadonna, ha la capacità di monopolizzare l'attenzione. E l'attenzione è tanto più grande quanto più strane sono le circostanze in cui si presenta. Nello stesso tempo, in un modo o nell'altro, ha il dono di rendere protagonisti. Me ne sto accorgendo a mie spese, adesso che ovunque muovo lo sguardo mi trovo intorno corpi insanguinati stesi a terra. E all'apparenza ognuno di loro ha un dito puntato a indicare me. 

Bravo è il protagonista di questa storia: un uomo che per un regolamento di conti ha subito una mutilazione. Da quel momento in poi, smette di credere che in questa vita ci sia qualcosa di buono e si mette a navigare in acque sporche.
E' anche piuttosto abile a stare a galla. Si procura un bel giro di clienti, vende donne e vive ''bene''.
Tutto questo sullo sfondo di una Milano fine anni '70, dominata da Turatello, Vallanzasca e dalla mafia che gestisce bische e ricicla denaro. Dove il sangue si mischia alla festa e agli aperitivi. Bravo passa le nottate con altri ''amici'' a ubriacarsi e giocare per non farsi domande di cui non ha le risposte, perchè semplicemente non ci sono.
Ma un giorno incontra Carla, bella bellissima e misteriosa. Vuole cambiare vita. Vuole entrare nel giro di Bravo.
Da quel giorno, è la vita di Bravo che non sarà più la stessa e si ritroverà in mezzo a un affare grande e grosso, dove dovrà cercare di sopravvivere e soprattutto capirà che ci si può fidare solo di stessi.
Io e Faletti ci siamo innamorati con "Io uccido" e "Niente di vero tranne gli occhi", per poi subire una separazione con "Io sono Dio". Dopo c'è stato di nuovo l'innamoramento folle.
E qui riesplode in tutta la sua grandezza! Perchè adoro Faletti, mi piace da impazzire e i suoi libri sono sempre una piacevole scoperta.
"Appunti di un venditore di donne" è forse quello che mi è piaciuto di più. Adoro l'ambientazione, adoro il protagonista e adoro il modo in cui riesce a svelare i pezzi del puzzle poco alla volta, come se Bravo fossi  tu, e in quel casino ci fossi finito tu, insieme a lui.
E poi è bello arrivare alla fine, poco alla volta, vedendo come anche in questo libro la vita si rivela essere per ciò che è: quando nasci ti tirano a sorte. È solo questione di culo la pagina dove vai a finire.
In conclusione, merita di essere letto: un bel viaggio alla scoperta degli anni bui di Milano, della notte più scura per alcuni e l'arrivo dell'alba. Forse. Un'alba a metà, ecco.

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